CIE di Ponte Galeria: conteggi, proteste ed indifferenza

Aggiornamento delle 16,30 Davanti le cure mancate da parte del personale in servizio nel Lager di Ponte Galeria, qualcuno ha iniziato a chiamare ripetutamente il 118 e, poco dopo, un’ambulanza è arrivata nel centro, per prendersi cura del ragazzo con il piede dolorante.

Il sollievo è stato interrotto dal diniego di trasferimento in ospedale, da parte delle forze dell’ordine. L’ambulanza ha dovuto lasciare il centro senza il ferito a bordo, “curato” con un’iniezione in petto. La ferita, ormai priva di fasciatura, è soto gli occhi di tutti.

I/le solidali invitano a chiamare il CENTRALINO del CIE di Ponte Galeria per sollecitare un intervento sanitario e protestare per l’inifferenza.
NUMERI TELEFONICI 0665854224     –   066500263

pgNel CIE di Ponte Galeria è ormai il secondo giorno in cui tutti restano costretti nelle celle. Nessuna possibilità di socialità, né di raggiungere l’infermieria.

Secondo i reclusi, questa mattina il direttore sanitario del CIE si è presentato con un gruppone di poliziotti minacciosi al seguito e, con un fare indifferente davanti la sofferenza di alcuni reclusi, ha fatto capire a tutti che per oggi non si può far nulla.

Nello specifico, uno dei 5 ragazzi fermati dopo la protesta di domenica dovrebbe avere un piede rotto (se il colore viola, il gonfiore e il dolore insopportabile possono essere indicativi del bisono di una medicazione).
Date le celle chiuse sembrerebbe che il direttore sanitario, che tutti conoscono come il “Sig. Maurizio”, si sia accontentato di far sporgere aldilà delle sbarre il piede dolorante, per procedere con “l’accurata diagnosi” e poi andarsene via con un nulla di fatto.

Durante il giro ispettivo, sembrerebbe che delle telecamere stiano filmando le parti del CIE danneggiate durante le ultime proteste. Secondo i ragazzi imprigionati nel centro, le riprese comprenderebbero aree in disuso da tempo, già distrutte da vecchie rivolte degli anni passati.

Nel frattempo, per protestare contro l’impossibilità d’incontrarsi, di uscire dalle celle e di fruire delle ore d’aria negate, alcuni reclusi hanno iniziato, oggi a pranzo, a rifiutare il vitto.

Seguiranno aggiornamenti.
Dei CIE solo macerie.

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