Francia – CRA di Plaisir: “Nessuna libertà, nessuna uguaglianza, nessuna fratellanza con noi”

Traduzione da: Paris Luttes 

I reclusi di due prigioni per persone senza documenti a Palaiseau e Plaisir hanno iniziato venerdì e sabato scorsi uno sciopero della fame. Per sostenere le loro lotte dall’esterno e organizzarsi contro la macchina delle espulsione, ogni mercoledì alle 18 si riunisce un’assemblea contro i CRA (CPR in Italia) presso il CICP.

Da venerdì 20 settembre, i prigionieri del centro di detenzione amministrativo (CRA) di Plaisir sono in sciopero della fame per protestare contro l’interruzione arbitraria delle visite e delle cure.
Le condizioni di vita all’interno sono schifose e i prigionieri sono sottoposti a un forte isolamento, ma le lotte all’interno sono state numerose e continuano.
Per interrompere lo sciopero della fame, nella notte di sabato una squadra della BAC (Brigate Anti Criminalità, un corpo speciale della polizia specializzato negli interventi “a rischio” ndt) con i cani è tornata nel CRA minacciando e picchiando i prigionieri in lotta. Una persona è stata rinchiusa in una cella d’ isolamento per tutta la notte, un’altra è stata riportata al GAV (Garde à Vue, cioè sottoposta al fermo di polizia ndt) e poi è tornata al CRA. Ma le persone in lotta restano determinate, lo sciopero continua.

A coloro che sono all’esterno l’invito a supportarli al massimo!

Ecco il loro comunicato rilasciato domenica 22:
“Sono passati tre giorni dall’inizio dello sciopero della fame.
Qui la polizia fa un sacco di abusi, abusano troppo. Trattano le persone come cani.
Fanno le visite come vogliono, e talvolta prendono le persone che non hanno fatto nulla e le ammanettano per metterle in isolamento per tutta la notte. Anche con il dottore è complicato, rifiutano tutto. C’è uno di noi che ha un piede slogato e non lo portano nemmeno in ospedale.
A volte spengono le telecamere di sorveglianza per picchiare le persone. Ieri sera (sabato 21) a mezzanotte hanno portato almeno trenta poliziotti con manganelli e gas per costringerci a tornare nella nostra cella.
Non ci è permesso fumare o passare il tempo nei corridoi o guardare la TV dopo mezzanotte.
Anche le colazioni, ogni giorno ci svegliano alle 7 del mattino, come se fossimo nell’esercito. Si rifiutano di passarci rasoi e macchinette per capelli, le finestre sono bloccate h24.
I letti non sono buoni, c’è rumore tutta la notte, non possiamo dormire.
E di notte passano ogni 30 minuti, svegliando le personea perché le porte fanno rumore. Non abbiamo cuscini.
Non è normale, francamente lo stato del centro è schifoso, molto disgustoso.
E spesso quando arriva la polizia ci dicono frasi molto razziste.
E spesso ci sono altri tra noi che vengono legati dalla testa ai piedi, gli mettono un caschetto, scotch alla bocca e li fanno salire sull’aereo (per deportarli ndt).
E anche il pubblico ministero, quando forniamo loro i nostri fascicoli, non inviano tutto al giudice o ai nostri avvocati. anche questo non è normale.
Ci sono anche persone che vengono al centro, rimangono un giorno senza vedere nemmeno il giudice e vengono rilasciate, mentre altri non hanno nemmeno il diritto di andare davanti al giudice amministrativo e non è normale .

Nessuna libertà, nessuna uguaglianza, nessuna fratellanza con noi. Questa è la verità”.

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