Una settimana nei lager chiamati CPR e Hotspot

Mercoledì 18 settembre:
– due persone, per evitare le deportazioni per direttissima verso la Tunisia che avvengono ogni giovedì e domenica dal CPR di Caltanissetta, ingoiano i vetri di una lampada al neon

– un nuovo tentativo di fuga collettiva all’interno del CPR di Palazzo San Gervasio viene impedito nella notte dall’intervento della polizia in assetto antisommossa

– a Lampedusa un gruppo di tunisini esce dall’hotspot e si accampa davanti alla chiesa di San Gerlando, per protestare contro la prossima deportazione. Il presidio continua tuttora, giorno e notte

Giovedì 19 settembre: ennesimo tentativo di evasione dall’area rossa del CPR di Torino, bloccato con violenza dalle guardie che hanno arrestato 3 persone. All’interno Deniz Pinaroglu continua da 20 giorni lo sciopero della fame.

Venerdì 20 settembre: rivolta nella sezione maschile del CPR di Ponte Galeria a Roma. Due aree vengono rese completamente inutilizzabili, altre due sono gravemente danneggiate dalle fiamme appiccate per evitare le deportazioni. 10 persone vengono deportate in Nigeria il giorno successivo, altre trasferite nel CPR di Palazzo San Gervasio, un’ottantina sono costrette a dormire all’aperto sotto la pioggia.

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