Belgio – 8 marzo: sciopero della fame nel centro di detenzione femminile di Holsbeek

Traduzione da: Getting the voice out

L’8 marzo 2020, in occasione della mobilitazione per i diritti delle donne, alcune militanti hanno fatto visita alle donne rinchiuse nel centre fermé femminile di Holsbeek. Attraverso i cancelli, hanno avuto degli scambi con chi è detenuta e resa invisibile dalla politica delle frontiere.

Ci sono circa 20 donne nel centro di detenzione di Holsbeek. Alcune sono incinte. Molte di loro sono lì a seguito di una richiesta di matrimonio, un matrimonio che l’amministrazione considera “bianco”. Altre sono state separate dai loro figli che vivono in Belgio. Tutte soffrono qui, il cibo è disgustoso. “Alcune di noi non mangiano, siamo tutte molto stressate e non riusciamo a dormire. Alcune di noi sono qui da diversi mesi, una da 7 mesi. Dove sono i nostri diritti? Non siamo criminali, ma siamo trattate peggio dei criminali”.

In seguito a questa visita, il giorno dopo un gruppo di donne detenute ha cominciato a resistere e ha iniziato uno sciopero della fame. Protestano contro la loro reclusione e le condizioni di detenzione.

“Oggi nessuna ha mangiato. Vogliono “buon cibo”, vogliono la loro libertà. A loro non importa se qualcuna muore o se qualcuna si ammala. Dicono che smetteranno di mangiare per tutta la settimana. “Non vogliono che abbiamo contatti” “Abbiamo bisogno di aiuto, nessuno parla con noi”.

Dopo qualche ora non abbiamo avuto più notizie. Alcune di loro hanno il telefono fuori uso. Probabilmente sotto pressione, non rispondono più al telefono.

Donne in lotta, donne in resistenza, lo sciopero prende la forma di uno sciopero della fame quando si raggiunge il fondo dell’umanità.

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