Sabato mattina 20 giugno, alle 8, dopo la consueta conta mattutina, le guardie del centro di detenzione di Ħal Far a Malta si sono accorte della scomparsa di 21 persone. L’evasione è avvenuta sfondando un muro di recinzione del lager. Una ricerca è in corso su tutta l’isola ma dopo 2 giorni per fortuna ancora nessun fuggitivo è stato rintracciato.
La fuga segue quella avvenuta nello stesso lager il 14 giugno, quando 5 persone erano riuscite ad evadere ma 4 erano state successivamente ricatturate in giornata.
Nei campi di concentramento a Malta le proteste e le rivolte sono frequenti, l’ultima si era svolta il 16 aprile: tutte le persone recluse avevano cominciato a fare battiture e cantare slogan alle finestre reclamando libertà e nel centro erano subito accorsi rinforzi di polizia in assetto antisommossa.
Nei vari centri dell’isola sono recluse le persone appena sbarcate, ufficialmente per un massimo di sei settimane ma in realtà a tempo indeterminato, fino ad una risposta alla loro domanda d’asilo o al ricollocamento.
Le ultime persone arrivate a Malta sono le 425 sbarcate il 6 giugno. Con il pretesto della pandemia da covid19 il governo maltese aveva chiuso ad aprile i porti dell’isola e noleggiato una serie di imbarcazioni private da diporto per segregarvi i migranti soccorsi nella zona SAR di Malta nel periodo tra il 28/29 aprile e il mese di maggio. Le persone migranti intercettate da navi private e dalle forze armate maltesi erano state trasferite e segregate per settimane su quattro battelli turistici trasformati in prigioni galleggianti, ancorati ad alcune miglia dalla costa, al di fuori delle acque territoriali. Su queste imbarcazioni turistiche la situazione a bordo si è velocemente aggravata: non erano assolutamente attrezzate per trattenere persone a bordo per lunghi periodi di tempo, essendo navi destinate a brevi tour turistici dell’isola, e alle persone imprigionate in mare non era stata data nessuna informazione né la possibilità di consultare avvocati, traduttori o di fare richiesta d’asilo. Dopo varie proteste inascoltate solo una coraggiosa rivolta a bordo delle navi aveva costretto il governo maltese ad accettare lo sbarco sull’isola.