Riyadh, Arabia Saudita.
Secondo quanto riportata dal portavoce della polizia un detenuto, di origine Yemenita, è morto nella calca durante la rivolta in un centro di detenzione per lavoratori migranti (in attesa di espulsione) e nove sono rimasti feriti.
Le cause delle rivolta non sono state comunicate ma è facile intuire le motivazioni considerando che nella prigione di Jeddah si trovano, in condizioni disumane, dai 6 ai 10 mila detenuti di origine yemenita arrivati in Arabia Saudita per lavorare con stipendi da fame; oggi quesi posti di lavoro nelle intenzioni della monarchia servono per i “cittadini del regno” e dopo un lungo periodo di inattività (e dopo 7 mesi in cui era possibile regolarizzare la propria posizione o lasciare volontariamente il paese) a novembre sono ripartite le espulsioni: i dati forniti dal governo parlano di 250.000 persone deportate fino ad oggi.
Fonte AP