A seguito degli sbarchi di questi giorni sulle coste italiane, si sono verificati diverse fughe di migranti durante i trasferimenti nelle “strutture di accoglienza” di tutta Italia.
L’ultima fuga in ordine di tempo si è verificata ieri sera ad Ancona, quando i migranti giunti da Lampedusa, in prevalenza donne e bambini di origine Eritrea, sono scappati dalla struttura destinata ad accoglierli non appena si è allentanta la sorveglianza delle forze dell’ordine che li avevano scortati fin lì. Secondo l’ambasciata dei diritti “L’episodio evidenzia come tutto l’apparato di accoglienza messo in piedi dal ministero dell’interno sia completamente fallimentare e percepito dai migranti per quello che effettivamente è, ovvero uno sfruttamento economico fatto sulla loro pelle che ha solo una funzione detentiva e non di inclusione sociale“. Anche noi auguriamo il vento in poppa alle mamme fuggiasche!
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La più rocambolesca è avvenuta martedì sera a Marghera: quando il pullman proveniente da Bologna, ha aperto le porte 23 dei 40 migranti di origine eritrea – che avrebbero dovuto essere ospitati presso gli appartamenti che erano stati messi a disposizione della cooperativa Villaggio Globale a Mira – sono scappati temendo probilmente di essere rinchiusi. Possibile che, come sempre più frequentemente accade, i migranti che conoscono bene la situazione loro riservata nel nostro paese, dove i tempi per il riconoscimento dello status di rifugiato politico sono infiniti e i centri di accoglienza (CARA) spesso si configurano come veri e propri lager, siano fuggiti nel tentativo di raggiungere altri paese europei prima di essere identificati, in quanto il regolamento di Dublino stabilisce che il Paese di ingresso è quello che dovrà farsi carico della richiesta di asilo.
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Il giorno dopo a Catania si è verificata una situazione simile quando alcune decine di migranti, provenienti da lampedusa e stipati al Palaspedini, si sono allontanati dalla struttura sportiva facendo perdere le loro tracce.
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Tutto questo mentre il ministero dell’Interno, ripreso da tutti i media di regime, continua con la politica degli annunci sensazionalistici con numeri dati a caso secondo i quali il nostro paese potrebbe presto essere “invaso” da migranti provenienti dal Nord Africa (politica peraltro già sperimentata nel 2011 dall’allora ministro Maroni) e mentre continuano in Libia le operazioni di controllo e di detenzione dei migranti che tentano di attraversare il mare nostrum.
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