26 maggio 2014
L’esistenza di violenze e di molestie sessuali nei confronti delle prigioniere del centro di detenzione di Yarl’s wood (nella contea di Bedfordshire nel Regno Unito) ad opera di impiegati della società SERCO che gestisce il centro, era stata già segnalata l’ottobre scorso quando 30 detenute avevano iniziato uno sciopero della fame. Questa volta è il turno di un vecchio dirigente della società di denunciare queste violenze. Parla, in particolare, di stupri e di servizi sessuali imposti in cambio di beni di prima necessità.
Tutto questo ci ricorda la vicenda di Joy, una delle 14 detenute accusate a seguito della rivolta scoppiata il 13 agosto 2009 nel centro di identificazione ed espulsione di Via Corelli a Milano per protestare contro l’allungamento a 6 mesi del tempo massimo di detenzione. Al momento del processo Joy denunciò le violenze sessuali perpetrate dall’ispettore capo Vittorio Addesso (che è stato poi assolto grazie alla testimonianza del responsabile della Croce Rossa che amministra il centro).
Lo stupro è uno strumento di dominazione degli uomini sulle donne. Negli ultimi anni sono trapelate numerose storie di donne violentate da esponenti delle forze dell’ordine nei centri di detenzione: quante ce ne sono ancora che non conosciamo? Queste merde esercitano il loro potere con il manganello e le violenze sessiste e sessuali per isolare e reprimere ancora di più le donne imprigionate nei centri di detenzione, per chiudere loro la bocca, per approfittare ancora di più del proprio potere al fine di assoggettare questi corpi “messi a disposizione” dallo Stato e di contenere qualsiasi voglia di rivolta.
Contro tutte le dominazioni e tutte le catene! Libertà per tutte!
Tradotto da Sans Papiers Ni Frontières
Ringraziamo Solea per la traduzione.