Aggiornamenti del 29 settembre: Fatì, questo è il nome del recluso del CIE di Bari che sta portando avanti la protesta, è all’ottavo giorno di sciopero della fame e della sete. Da questa mattina ha già ricevuto 3 solleciti, da parte delle autorità del lager, per spingerlo a concludere la protesta lasciandosi scucire le labbra. Il ragazzo continua a ripetere che solo da libero andrà a farsi medicare. Nel frattempo, i compagni di prigionia raccontano che Fatì è arrivato al lager di Bari dal CIE di Ponte Galeria perché la direzione del centro romano ha disposto il trasferimento. Nel CIE di Ponte Galeria continuano le tensioni e, probabilmente, le quotidiane testimonianze [1] di Fatì sulla brutale reclusione e le violenze erano scomode per la cooperativa Auxilium e le forze dell’ordine.
Riceviamo e diffondiamo:
Veniamo a sapere che un recluso nel lager di Bari, dopo 6 giorni di sciopero della fame e della sete ha deciso, ieri in serata, di cucirsi le labbra come ennesimo gesto di protesta contro la prigionia e per ottenere la liberazione immediata.
Seguiranno aggiornamenti riguardo la situazione nel centro di detenzione per immigrati e la protesta del recluso.