Riprendiamo da Macerie
Sta per terminare, dopo 15 anni di onorato servizio, la gestione del Cie di corso Brunelleschi da parte della Croce Rossa Italiana. Non c’è naturalmente alcun ripensamento etico sulla giustezza dei Cie alla base di questo abbandono, ma questioni molto più venali. La costante opera di distruzione delle strutture da parte dei reclusi, portata avanti negli ultimi tempi ancora più sistematicamente, ha reso sempre meno redditizia la gestione dei Centri. Venendo pagati un tot al giorno per ogni immigrato recluso, meno uomini e donne si possono tener chiusi, meno si guadagna. Dopo aver provato quindi a chiedere un aumento della cifra pro die/pro capite, di fronte al rifiuto della Prefettura, la Cri ha deciso che l’affare non era più conveniente. Scaduto nell’aprile scorso l’ultimo contratto triennale, il Cie è rimasto ufficialmente in mano alla Croce Rossa fino a qualche giorno fa attraverso un serie di proroghe, giusto il tempo di espletare tutte le pratiche burocratiche necessarie al passaggio di consegne.
Il 22 settembre la Prefettura di Torino ha annunciato che, per la modica cifra di 37,86 euro al giorno per recluso, iva esclusa, il nuovo gestore del Cie di Torino è il raggruppamento temporaneo d’imprese composto da Gepsa e dall’Associazione Culturale Acuarinto, unico concorrente ad aver partecipato alla gara d’appalto.
Se al momento è ancora il personale della Croce Rossa ad affiancare le forze dell’ordine all’interno del Centro di corso Brunelleschi, non ci vorrà ancora molto perchè Gepsa si insedi a pieno titolo anche in questo Cie. Dopo Via Corelli a Milano e corso Brunelleschi a Torino, l’ipotesi che Gepsa possa diventare in futuro il gestore unico dei Cie in Italia sembra pian piano prendere consistenza.
Se volete saperne di più, e nel caso non l’aveste ancora letto, vi consigliamo un articolo uscito alcune settimane fa.