La Spagna si appresta a legalizzare le deportazioni immediate

Melilla - foto di Ass. PRODEIN

Melilla – foto di Associazione PRO.DE.IN

Ieri mattina c’è stato un nuovo tentativo di entrata in massa nell’enclave spagnola di Melilla (sarebbero oltre 36 i tentativi dall’inzio del 2014 e circa 2.000 i migranti entrati sul suolo spagnolo). Una ventina di migranti sui 200 che hanno tentato di scavalcare le reti della frontiera sono riusciti ad entrare scavalcando le barriere di 6 metri dove una settantina di persone è rimasta in bilico per circa 13 ore prima di essere consegnati dalla guardia Civil alla polizia marocchina.

Non è la prima volta che vengono effettuate dei respingimenti e le deportazione illegali (maggiori informazioni qui), le cosiddette devoluciones en caliente, per i migranti che riescono ad entrare nel suo territorio, senza considerare il trattamento loro riservato prima di essere consegnati alla polizia marocchina (qui trovate il video girato dall’organizzazione non governativa Pro.de.in che si occupa di tutelare i diritti umani dei migranti che documenta il brutale pestaggio e il respingimento di un ragazzo in stato di incoscienza nel territorio marocchino).

In risposta alla pressione migratoria e alle accuse mosse dopo la diffusione del video sopra citato il governo spagnolo si prepara a ratificare con un emendamento al progetto di Legge Organica di Protezione di Pubblica Sicurezza (presentato dal PPE) gli abusi di polizia nei respingimenti sommari in frontiera. Secondo quanto riportato da ansamedla modifica di legge prevede un protocollo di azione, redatto dal ministero degli interni e citato da El Pais, che prevede un allarme permanente, con la continua vigilanza delle frontiere, in cooperazione con le autorità marocchine, per intercettare quanto prima l’arrivo in massa di immigrati. Saranno impediti i tentativi di scavalcamento, seguendo i principi fissati dalla legge, per cui gli agenti dovranno prestare aiuto e tutelare l’integrità fisica dei migranti, informandoli delle cause e delle finalità dell’eventuale arresto. La normativa prevede inoltre l’impiego di agenti in assetto antisommossa, nel caso in cui i migranti adottino attitudini violente, ma sempre nel rispetto dei principi di opportunità, congruenza e proporzionalità. E gli agenti saranno tenuti a chiamare i servizi di assistenza sanitaria nel caso in cui qualcuno dei clandestini risulti ferito. I migranti che riusciranno a passare la frontiera e che saranno intercettati dalle forze di sicurezza dovranno essere trasferiti in commissariato, dove saranno identificati e registrati

Questa voce è stata pubblicata in dalle Frontiere e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.