Le operazioni di controllo delle migrazioni da parte degli stati dell’Unione Europea, che si susseguono ormai da anni (l’ultima in ordine di tempo, nel 2014, si chiamava “Mos Maiorum” ) si sono sempre svolte in grande segretezza. Gli stessi stati non rilasciano informazioni approfondite sulle modalità con le quali vengono condotte, nè sulle conseguenze di queste operazioni, nè ovviamente hanno interesse a pubblicizzarne lo svolgimento. Le poche fonti che abbiamo, le dobbiamo ad associazioni no profit di monitoraggio dell’operato delle Istituzioni europee, come “Statewatch”, che prova a fare luce ed informare su quanto progettano gli stati, e le reti di solidarietà dei/ai migranti, che in questi anni si sono opposte ai controlli e alle retate previsti dalle varie operazioni.
Nell’incertezza riguardo le reali modalità di svolgimento di questi controlli, abbiamo scelto di far girare comunque le informazioni disponibili, integrandole successivamente con le nuove notizie .
Nell’ultimo documento rilasciato da Statewatch (consultabile qui) Domenica 22 Marzo , si precisano alcuni punti, non chiariti in precedenza, sulla prossima operazione “AMBERLIGHT 2015”:
DATE dell’Operazione – l’operazione AMBERLIGHT è prevista nel periodo 1-14 aprile 2015 o dal 18 al 30 Aprile 2015
OBIETTIVI – Lo scopo dell’attività “AMBERLIGHT 2015” è quello di intensificare i controlli alle frontiere […] e si propone di raccogliere informazioni sugli “overstayers “(cittadini di paesi terzi) alle frontiere aeree esterne (per overstayers si intendono le persone che soggiornano oltre il periodo previsto da un visto o un permesso di soggiorno, oltre che le persone senza documenti)
ATTUAZIONE – Sono previsti controlli alle “frontiere aeree” degli stati membri e dei paesi associati all’accordo di Schengen, cioè negli aereoporti. Tuttavia si specifica che, come nelle precedenti operazioni, c’è la “possibilità di estendere i controlli anche alle frontiere marittime e terrestri, su richiesta della maggioranza degli stati membri.”
In quest’ultimo caso i controlli si concentrerebbero, come nell’ultima operazione Mos Maiorum, anche sui treni diretti negli altri paesi europei, nelle stazioni , ai valichi di frontiera e lungo le strade ed autostrade che collegano i vari paesi europei.