Apprendiamo dalla stampa che un ragazzo di origine albanese, detenuto nel Cie di Bari, sarebbe salito sul tetto del centro per protestare contro la detenzione.
Una volta intervenuti, i carabinieri lo hanno fatto scendere e, stando alla ricostruzione dei media, il ragazzo si sarebbe a questo punto rivoltato aggredendo le guardie. Il recluso è stato arrestato per minaccia, violenza, resistenza e lesioni a P.U. e subirà un processo per direttissima.
Del CIE di Bari non sappiamo molto, l’invisibilità del centro è stata rotta più volte dalle proteste delle persone recluse [1 – 2 – 3] e ultimamente dalla morte di un ragazzo, di cui le autorità non si sono preoccupate di dare una spiegazione. Solo grazie alla corrispondenza di un recluso, pubblicata ultimamente da Macerie, si è riusciti a capire qualche dettaglio sulla sua morte.
Vi segnaliamo anche un contributo che abbiamo ricevuto da alcuni nemici delle espulsioni riguardo la gestione dei CIE, pubblicato per dare qualche spunto intorno la figura di chi gestisce la prigionia nel centro di Bari.
Solidarietà a chi lotta e si rivolta nei CIE.
Dei Cie solo macerie.