Gradisca d’Isonzo – Solidarietà a Mohamed arrestato con l’accusa di aver danneggiato il lager

murales-nolagerÈ di questa mattina la notizia dell’arresto di Mohamed Hamnia, un ragazzo ventottenne originario della Tunisia, accusato di essere tra i responsabili delle rivolte e dei danneggiamenti nel CIE di Gradisca durante l’estate del 2013

Su di lui pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Gorizia nel novembre del 2013 e, secondo quanto riportato dai media mainstream, sarebbe stato fermato mercoledì sera all’aeroporto di Malpensa mentre rientrava in Italia dalla Svizzera.

A Gradisca la sera dell’8 agosto i reclusi si erano rifiutati di entrare nelle camerate e la polizia decise di convincerli con manganelli e lacrimogeni : per non rimanere soffocati i reclusi spaccarono alcune barriere di plexiglass che circondano il cortile dell’aria. Tre giorni dopo nuove proteste e nuovi lanci di lacrimogeni: alcuni reclusi salgono sui tetti, tentando forse di scappare, ma due cadono. Uno, Mejid, si ferisce gravemente e morirà ad aprile 2014 dopo aver trascorso 9 mesi in coma

gradisca1Mohamed era riuscito a scappare dal lager etnico a fine estate 2013 in compagnia di altri due reclusi; i tre erano riusciti a divellere i pali metallici di sostegno dell’impianto antintrusione collocato sui tetti, rendendolo inservibile. Dopodiché, praticando un foro nella rete d’acciaio, si aprirono un varco verso la zona rossa” e scendendo dal tetto e attraversando i campi circostanti si diedero alla macchia. A Marzo 2014 i compagni di fuga di Mohamed vennero fermati nel Lazio e arrestati. Nell’ ottobre 2013 altre due persone erano state arrestate per quanto successo ad agosto nel lager di Gradisca.

Da ricordare che proprio in seguito alla determinazione dei reclusi che portarono avanti una lotta fatte di rivolte e danneggiamenti della struttura, ultimo l’incendio nel centro del 30 ottobre, a novembre 2013 il CIE di Gradisca venne definitivamente chiuso  e nonostante le voci di una sua riapertura a oggi continua ad esserlo.

Solidarietà ai reclusi e alle recluse che lottano contro i CIE.

Dei CIE solo macerie.

In conclusione segnaliamo questo articolo in cui si dà notizia di una sentenza – del 2012 – del Tribunale di Crotone nei confronti di 3 immigrati senza documenti arrestati e accusati di danneggiamenti e resistenza per essersi ribellati alle condizioni di vita disumane del C.I.E. di Isola Capo Rizzuto. Sentenza che li assolve in quanto, vivendo queste persone in condizioni contrarie alla dignità umana, anche per le stesse leggi dello stato che ha costruito questi lager, la loro rivolta nel Cie è da considerarsi legittima difesa http://www.immigrazione.biz/4197.html 

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