Traduzione da GettingtheVoiceOut
In un’ala del centro, due detenuti pakistani sono in sciopero della fame e della sete da 5 giorni. Rifiutano di essere deportati perché in Pakistan rischierebbero la vita. Hanno iniziato la protesta dopo essere venuti a conoscenza del volo prenotato per loro. Ci chiedono di parlare di questo, dell’insicurezza del loro paese, e uno di loro insiste sulle conoscenze e relazioni di lunga durata che ha in Belgio.
In un’altra ala del centro, altri due detenuti sono in sciopero della fame da 15 giorni. Molti reclusi hanno mostrato solidarietà con le loro azioni e li supportano.
La protesta riguarda:
– i lunghi tempi di detenzione (fino a 8 mesi), e per chi vuole tornare nel suo paese il trattenimento dura mesi!
– il razzismo e i maltrattamenti subiti nel centro. “Non siamo animali”. “Appena fai un commento vieni minacciato con la cella di isolamento”. “Il dottore ci lascia morire”
– gli arresti illegali: “Noi siamo legali, non illegali. Cos’è successo? Hanno ritirato i miei documenti perché non avevo più la residenza, ad altri perché sono stati in carcere, ma noi siamo legali! Personalmente, vivo qui da 16 anni e ho due bambini. Francken (segretario di stato per la migrazione) sta tirando fuori dalla sua manica ( creando) nuovi (persone) senza documenti!”
“Questo è troppo, non ne possiamo più”
Infine chiedono di parlare con un giornalista