Lo scorso 26 giugno una forte protesta ha avuto luogo nel CARA di Bari contro i continui controlli all’ingresso e all’interno della struttura: tre persone sono state arrestate, processate per direttissima e condannate a 4 mesi ciascuno, con pena sospesa. Due giorni dopo la polizia ha impedito l’ingresso nel CARA a un’altra persona, che ha cercato di opporsi. È stata “sedata, trasportata in ospedale e denunciata per lesioni, minacce e danneggiamento dell’auto della Polizia”.
Il 27 giugno alcune centinaia di persone sono uscite dal CARA di Mineo e hanno bloccato per ore la strada statale che collega Catania a Gela. Sono 3000 le persone ammassate nella struttura nota per i numerosi scandali e truffe degli enti gestori, molte aspettano da due anni e più una risposta positiva alle loro richieste d’asilo. Nei giorni precedenti era entrato in vigore un nuovo regolamento che impediva alle persone di cucinare nel centro e vietava le piccole botteghe dove è possibile approvvigionarsi dei beni di prima necessità. La rabbia e la protesta delle persone migranti è stata motivata da quest’ultimo provvedimento, oltre che dalle disastrose condizioni di vita nel centro e dal problema dei dinieghi e dei documenti.
Sulla protesta a Bari, riceviamo e pubblichiamo.
26 giugno 2017
Sassi sui poliziotti al Cara di Bari: otto agenti feriti
Tutto è cominciato quando una decina di “ospiti” del centro ha cercato di portare alimenti di vario genere all’interno della struttura per festeggiare il termine del periodo di Ramadan.
I poliziotti all’ingresso li hanno fermati sostenendo che non era possibile portarli all’interno (meglio che si accontentassero di quello che passa la mensa!!!).
Il divieto ha fatto scatenare la rabbia dei migranti, che hanno reagito tirando sassi contro gli agenti.
Al termine della rivolta, in tre sono stati arrestati per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. A loro, va la nostra solidarietà.
Alcuni nemici delle frontiere – Lecce