Torino – Proteste e deportazioni al CPR

fonte: Macerie

È mezzogiorno e chiunque si trovi all’interno del Cpr di corso Brunelleschi può vedere dei nuvoloni di fumo alzarsi verso il cielo. A bruciare sono tre materassi e delle coperte accatastati sulla porta dell’Area Blu. A far montare la rabbia l’atteggiamento delle guardie del Centro che da giorni si rifiutano di portare in ospedale un ragazzo appena maggiorenne che si è rotto il polso giocando a calcio. In poco tempo il fuoco viene spento con gli idranti e i poliziotti provvedono subito a portar fuori dall’Area, attraverso la porta annerita dal fuoco, i presunti responsabili dell’incendio: un paio di reclusi vengono picchiati e diversi finisccono invece in isolamento.

Qualche ora dopo, nel cuore della notte tra mercoledì e giovedì, militari, finanzieri e poliziotti fanno irruzione in gran numero in diverse aree per prelevare 13 tunisini, alcuni di loro appena arrivati in Italia via mare e trasferiti da pochi giorni a Torino da Palermo. Nel piazzale del Centro ad attenderli c’è già un autobus pronto a partire per un aereoporto – probabilmente Malpensa – dove nella prima mattinata è in programma un volo per la Tunisia.

La macchina delle espulsioni sembra viaggiare a buon ritmo, sempre nella giornata di mercoledì viene espulso, ancora una volta da Malpensa, un ragazzo in sciopero della fame da una decina di giorni perchè gli impedivano di incontrare la moglie e la figlia. Rispedito in Tunisia qualche giorno fa, questa volta via Genova, un altro ragazzo che nelle scorse settimane aveva provato a protestare ed attirare l’attenzione di chi lavora nel Cpr tagliuzzando il proprio corpo. Fatto addormentare di nascosto con dei sonniferi, non si è accorto che lo stavano portando via e si è risvegliato direttamente nella città ligure.

Espulsioni che dovrebbero diventare ancor più massive, visti gli accordi che si stanno formalizzando in questi giorni a Bruxelles: l’Italia è destinata a diventare il Cpr d’Europa e dovrà quindi aumentare numero di deportazioni, tempi di reclusione e capacità dei Centri. In attesa dell’apertura dei nuovi Centri qualche posto in più, per rinchiudere chi non ha i documenti in regola, potrebbe saltar fuori a breve in corso Brunelleschi, visto il continuo via vai di mezzi impegnati nella ristrutturazione dell’Area Rossa negli ultimi giorni.

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