Bruxelles: 2.500 persone impediscono una retata al Parc Maximilien.
Fonte: Secours Rouge.
21 gennaio 2018.
Le retate continuano con regolarità nel Parco Maximilian, di fronte all’Ufficio Stranieri. A seguito di una fuga di notizie che annunciava un’ondata di arresti da parte della Polizia Federale, 2.500 persone si sono riunite in 48 ore per formare una catena umana e proteggere i migranti dalla grande retata che si sarebbe dovuta tenere domenica sera. La maggior parte dei migranti minacciati è stata in grado di trovare rifugio dai/dalle solidali che li hanno ospitati e i 2.500 manifestanti hanno formato una catena umana dal Parco fino alla Stazione Nord.
La polizia federale ha comunque organizzato nel contempo altri rastrellamenti sulle piattaforme delle altre stazioni di Bruxelles, 17 persone prive di documenti sono state arrestate.
Libertà di circolazione e di dimora per tuttx?
Fonte: Getting the voice out.
24 gennaio 2018.
Numerosi rastrellamenti sono stati organizzati in queste ultime settimane nei parcheggi e nelle stazioni di tutto il paese. Moltx migranti sono statx liberatx con l’obbligo di lasciare il paese, altri meno numerosi sono stati portati nei centri di detenzione per migranti. Sono stati selezionati per nazionalità. Al primo posto delle scelte dell’Ufficio degli stranieri ci sono le/i Sudanesi, Etiopi ed Eritrei(e).
Per i/le Sudanesi, Francken, restando fedele alle sue precedenti convinzioni e persuaso che sono loro e solo loro a inquinare giorno e notte la stazione del Nord e il parc Maximilien a Bruxelles, ha dichiarato che continuerà ad arrestarli per inviarli “in un paese che li espelle verso il Sudan”.
Se anche gli/le Etiopi fanno parte dei bersagli dell’Ufficio Immigrazione è probabilmente in relazione con un accordo che l’Unione europea sta negoziando con il governo etiope. Questi negoziati son cominciati già da qualche anno, secondo la logica ben collaudata: “più aiuti allo sviluppo in cambio di maggiore collaborazione in materia di rimpatri e di controlli migratori”. Nel dicembre del 2017, è stato divulgato il progetto d’accordo ( qui l’articolo ).
Ancora una volta, non si tratta di un vero accordo di riammissione, che in quanto tale dovrebbe essere approvato dal Parlamento europeo, ma di un’altra cosa (in questo caso si parla di “procedure d’ammissione”) molto pratica per evitare ogni sorta di dibattito…
Questo accordo prevede delle missioni di funzionari dei servizi segreti etiopi negli Stati membri dell’UE, incaricati di identificare le persone da rimpatriare. Vi ricorda qualcosa?
Intervistato dal sito EuObserver, l’ambasciatore etiope presso l’UE ha recentemente confermato queste informazioni. Non si sa ancora quando sarà firmato questo documento ma abbiamo dubbi che l’UE abbia fretta di concludere l’accordo – con le conseguenze che si possono immaginare per i/le Etiopi attualmente reclusx nei centri di detenzione per migranti e per coloro che arriveranno in futuro …
Sosteniamo le lotte e le occupazioni dei sans-papiers in tutto il paese.
E’ grazie alle lotte individuali e globali che imporremo questo bellissimo principio di “libertà di circolazione e di dimora per tutti e tutte”.
NoBorder, StopDeportation!
Sull’Etiopia:
http://statewatch.org/news/2016/mar/eu-com-eeas-readmission-ethiopia-7205-16.pdf
https://martinplaut.wordpress.com/2017/12/06/leaked-european-union-document-outlines-procedure-to-expel-ethiopians/
https://www.taz.de/!5477240/
https://euobserver.com/migration/140614