Traduzione da: Kabul Blogs
Una famiglia di quattro persone è stata deportata dalla Norvegia in Afghanistan l’8 aprile 2018. La famiglia era entrata in Norvegia nel 2015 ma la loro richiesta d’asilo era stata rigettata dopo pochi mesi, così come il loro primo e secondo appello. Per paura della deportazione la famiglia era fuggita dalla Norvegia verso la Germania. In Germania il marito ha tentato almeno due volte il suicidio, nonostante ciò la Germania li ha deportati di nuovo in Norvegia, secondo le direttive del regolamento di Dublino (che prevede che le richieste di asilo siano esaminate dal primo paese di arrivo nella UE, ndt) .
In Norvegia la donna si è convertita al cristianesimo, contro la volontà del marito. La donna riporta che il marito la minacciava costantemente di ucciderla, ed è stata abusata e picchiata da lui mentre erano in Norvegia. Lei andò più volte alla polizia per denunciare le minacce e perché aveva paura che il marito l’avrebbe uccisa se fossero stati rimandati in Afghanistan. Le autorità norvegesi non presero in considerazione le sue dichiarazioni.
Alla fine la famiglia è stata deportata in Afghanistan l’8 Aprile. Appena arrivati all’aeroporto internazionale di Kabul, il marito ha iniziato a picchiarla in presenza della scorta di polizia norvegese, la polizia afghana e le autorità aeroportuali. È stata picchiata così forte da riportare escoriazioni su tutto il corpo e colpi in testa. Il marito le ripeteva che nessuno l’avrebbe salvata e l’ha maledetta per essersi convertita.
La polizia norvegese si è trovata costretta ad intervenire prendendo in carico la donna e due dei figli e portandoli a Dubai temporaneamente, per poi rimandarli indietro a Kabul dopo due giorni. Al momento madre e figli sono separati dall’uomo e tenuti in una parte differente dello stesso hotel. La donna teme per la propria vita.
Ha raccontato: “sono nata e cresciuta in Iran e non conosco niente e nessuno in Afghanistan, quando mio marito mi ha picchiata all’aeroporto la polizia afghana rideva di me e mi insultava dandomi dell’infedele per via della mia conversione”.
Aggiunge: “ho visto il video di Farkhunda che veniva linciata a Kabul (nel 2015 Farkhunda era stata accusata di aver bruciato pagine del Corano e fu linciata dalla folla nel mezzo della città) e ho paura per la mia vita ogni momento. Tutti i lavoratori dell’albergo sanno della mia conversione e presto anche altri lo sapranno e qualche Mullah lancerà una sentenza di morte nei miei confronti. Non so dove andare quando mi cacceranno dall’albergo. Che ne sarà di me?”.