Fonte: Macerie
Dopo la rivolta di settimana scorsa non si raffreddano gli animi nel Cpr di Torino; la struttura continua a essere stracolma con quasi 200 persone rinchiuse. Nonostante le forti proteste e l’inutile visita dell’ispettore intervenuto successivamente a rassicurare, nulla è cambiato delle condizioni di detenzione: la razione giornaliera di acqua è sempre di un litro a testa, sempre calda, il cibo fa schifo e le richieste di visite mediche vengono costantemente negate. Anche in altri centri i reclusi non stanno con le mani in mano ad attendere la fine dell’estate: a Palazzo San Gervasio (Pz) scioperi della fame e proteste contro le deportazioni sono all’ordine del giorno.
A Torino molti reclusi si tagliano per protesta, altri preferiscono salire sui tetti tra lo sguardo annoiato dei charlie, mentre qualcun altro tenta la via della fuga.
Negli ultimi giorni sono stati due i tentativi di evasione che hanno avuto, purtroppo, esito negativo con uno dei due ragazzi sbattuto in isolamento. Mentre ieri un altro ragazzo si è tagliato costringendo gli operatori a chiamare l’ambulanza per portarlo all’ospedale. Da dentro ci fanno sapere che in giornata la polizia è entrata per prendere la sua roba e di lui al momento non si sa nulla.
Al momento gli atti di protesta si concretizzano per lo più in maniera isolata e attraverso azioni di autolesionismo non si può negare che l’aria che si respira all’interno del Cpr sabaudo sia piuttosto tesa.
Come pure la repressione in città che non molla la morsa sopratutto intorno alla stazione di Porta Nuova. Da diversi mesi i controlli della stazione sono più serrati e agenti di polizia pattugliano dentro e fuori alla ricerca di “molesti e accattoni”, per lo più dalla pelle scura. Giovedì 9 agosto poi è andata in scena un’operazione in grande stile tra il pop e il grottesco: la “Summer clean station” che ha visto impegnati oltre 50 sbirri in stazione e nelle vie limitrofe e ha portato all’identificazione di 158 persone. Se la quotidiana guerra ai poveri in città non si placa con la calura estiva sta anche a chi è rimasto incastrato tra le torride architetture urbane fare la sua parte. Di fronte alle urla di libertà che si levano dal Cpr torinese, ai numerosi episodi di insubordinazione e ai pestaggi, quotidiani o straordinari, che chi si ribella subisce come reazione da parte della polizia, si dovrebbe perlomeno provare a farsi sentire.
Invitiamo tutte e tutti venerdì 17 agosto alle ore 16 sotto le mura del Cpr per un presidio in solidarietà ai reclusi.
macerie @ Agosto 13, 2018