fonte: frecciaspezzata.noblogs.org
Nascondendosi dietro la sua facciata di organizzazione umanitaria ed assistenziale, la Croce Rossa gestisce “centri di accoglienza” e centri di espulsione per migranti in Svizzera e all’estero. Quello che la Croce Rossa spaccia all’opinione pubblica come “volontariato”, accoglienza ed aiuto umanitario, è in realtà un ricco business fondato sulla segregazione ed il razzismo.
In Ticino, la Croce Rossa, che si è aggiudicata i fruttuosi appalti per la gestione del bunker della Protezione Civile di Camorino e altri centri “di accoglienza”, lucra sulla pelle di centinaia di persone che fuggono da situazioni di repressione, guerra e povertà.
Assieme ad agenti della Securitas, Rainbow e altre aziende di sicurezza, i dipendenti della Croce Rossa controllano ogni aspetto della vita delle persone alloggiate nei centri. Chi vive nel bunker di Camorino ad esempio parla di condizioni simili ad un regime di semi-prigionia: perquisizioni all’ingresso, coprifuoco serale, mancanza di finestre e aria, camerate sovraffollate senza alcuna privacy, obbligo di pernottamento per ricevere l’indennizzo giornaliero (3 franchi), ricatti, umiliazioni e violenze da parte di agenti di sicurezza e polizia sono all’ordine del giorno.
Inoltre la Croce Rossa partecipa attivamente alle espulsioni delle persone che ricevono delle risposte negative alla loro richiesta di asilo in Svizzera, dando una parvenza umanitaria a delle vere e proprie deportazioni.
Sul suo sito internet, la Croce Rossa mette bene in evidenza i suoi pincipi fondamentali: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità, universalità. Come spesso accade, “neutralità” è sinonimo di complicità con chi detiene il potere in una determinata situazione, in questo caso lo Stato svizzero, nello specifico la SEM (Segreteria di Stato della Migrazione) e la sua politica migratoria razzista fondata sulla chiusura delle frontiere, sulla velocizzazione delle procedure di asilo e delle espulsioni.
Se non c’è dubbio che molti/e volontari/e della Croce Rossa sono animati/e da intenzioni rispettabili, è altrettanto vero che chiudendo gli occhi su cosa fa la struttura di cui sono parte. Li/e invitiamo ad aprirli.
È necessario contrastare questo sistema, le aziende ed istituzioni che ne traggono profitto, chiunque voglia negare la libertà a ogni essere umano e cominciare a spezzare l’isolamento.
Da sempre esistono esseri umani che migrano e quelli che oggi, nel sistema capitalista in cui viviamo, riescono a varcare le frontiere della fortezza Europa, fuggono dalle condizioni di vita intollerabili create da quella sete di potere di Stati e multinazionali, che si traduce in guerre, saccheggio delle risorse e sfruttamento delle popolazioni. La storia si ripete, e oggi più che mai il fatto che la ricchezza di alcuni si fonda sullo sfruttamento di altri/e è sotto gli occhi di chiunque abbia l’onestà di vedere. Il colonialismo non è un retaggio di un triste passato, ma ha solamente cambiato faccia.
Chiudere i bunker! Rompere l’isolamento! Liberi/e tutti/e!