Fonte: Macerie
In sciopero della fame da 31 giorni, ridotto allo stremo della vita, ecco la condizione di un ragazzo recluso all’interno del Cpr torinese. Perde un kg al giorno, ma per i medici schifosi là dentro, coloro che hanno il potere di decidere se le condizioni fisiche rendono pericolosa la detenzione amministrativa, non è ancora arrivato il momento di farlo uscire.
Chiamiamo tutti il 118, costringiamo un’ambulanza ad andare all’ingresso del Cpr in via Santa Maria Mazzarello 31, affinché le autorità mediche cittadine si prendano la giusta responsabilità se dovesse accadergli qualcosa. Spesso è capitato che dei reclusi avessero urgente bisogno di cure ma che alle ambulanze non fosse permesso l’ingresso, per le forze dell’ordine era tutto a posto e si giustificavano con la presenza di un’infermeria all’interno. Gli operatori dell’ambulanza? Il più delle volte hanno fatto spallucce e sono tornati alla centrale.
Lui ha smesso di mangiare perché da lì vuole uscire, vorrebbe essere ovunque ma non rinchiuso, piuttosto deportato. Ora però sta rischiando troppo e nessuno può girarsi dall’altra parte o fare spallucce, bisogna mettere costoro davanti al fatto che stanno negando un intervento salva-vita.
Ecco le sue toccanti parole di qualche settimana fa, all’inizio della sua protesta: