Roma – Sul presidio del 16 marzo a Ponte Galeria

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Sabato 16 marzo una ventina di persone si sono ritrovate di fronte al Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Ponte Galeria per portare solidarietà alle donne recluse e per urlare il loro disprezzo per le frontiere. Nonostante l’assenza di un impianto di amplificazione, i cori e le letture in più lingue delle solidali sono arrivate all’interno e le recluse hanno risposto con urla che sono giunte nitide. Anche se per poco gli sprazzi di dialoghi tra dentro e fuori hanno dato almeno la certezza che il numero telefonico usato per mantenere i contatti fosse stato percepito chiaramente.Le voci da dentro parlano di una 50ina di detenute e di condizioni come sempre difficili.
Da fuori si è raccontato delle lotte negli altri centri d’Europa e della solidarietà nelle strade, della rabbia per ciò che accade nei ghetti; oltre alla storia del ragazzo che ha resistito per 40 giorni in sciopero della fame nonostante il pestaggio ed il trasferimento dal cpr di Torino a quello di Bari.
Nel frattempo un ben attrezzato manipolo di sbirri ha pensato bene di passare il pomeriggio fotografando e riprendendo il presidio.

Da quello che si puo vedere dall’esterno Le barriere sopra il tetto della struttura, del cpr romano, in ristrutturazione dopo le rivolte nella sezione maschile sembrano completate dopo mesi di lavori. Purtroppo non si hanno notizie dello stato dei lavori all’interno; il momento della riapertura probabilmente si avvicina, ma non c’è nessuna certezza.

Nessun occhio digitale potrà immortalare ciò che abbiamo da dire né la rabbia che proviamo!
Solidali e complici con Tomi e con tuttx le reclusx che lottano.
No nation No border Fight law and order

nemiche e nemici delle frontiere

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