Belgio – “Ieri sono stata torturata dalla polizia belga”. Il racconto di una deportazione

Traduzione da: Getting the voice out

Il 21 ottobre T. ha subito un secondo tentativo di “espulsione”. La domanda d’asilo che aveva inoltrato nel 2015 è stata rigettata. Da quattro anni, tuttavia, T. ha una relazione e da due vive nelle Fiandre. La coppia ha inoltrato una domanda di matrimonio da qualche tempo. Nonostante però il dossier fosse ancora incompleto il Comune ha deciso di considerare questo matrimonio come “bianco” e ha inviato le guardie presso il domicilio con un mandato di arresto e di trasferimento nel lager per sole donne di Holsbeek.

Qui la sua testimonianza audio (EN) di quanto avvenuto durante la seconda deportazione. T. è stata vittima di violenza e tortura da parte delle guardie che la “scortavano”.

“Ieri sono stata torturata dalla polizia belga su un aereo della SN Brussels Airlines alle 11. Mi hanno schiacciato la testa sul sedile. Erano quattro poliziotti e una poliziotta. Ogni volta che urlavo per chiedere aiuto, mi stringevano la bocca, mi tappavano la bocca e mi torturavano ancora di più. Sono stata torturata veramente, mi tappavano il naso. Sono stata trattata come un animale, mi hanno picchiato molto forte, mi hanno stretto il collo e la gola. Non potevo urlare. Sono stati il pilota e il personale di bordo che sono venuti in mio aiuto. Mi fa troppo male il corpo. Ho talmente tanti dolori che non sono riuscita a dormire la notte scorsa.

Mi hanno strappato la biancheria intima, mi hanno strappato i pantaloni, sono stata torturata e picchiata. E mi hanno detto che la prossima settimana mi porteranno su un volo marocchino e mi tortureranno. È così che funziona. Ho tanta paura, ho bisogno di aiuto e chiedo il vostro aiuto.

Volevano sedarmi. Mi hanno detto che, dato che sono molto forte, la settimana prossima mi metteranno su un volo e mi faranno un’iniezione per rendermi debole e dormire. È quello che fanno a tutti quelli dentro il centre fermé. Poi ti portano all’aeroporto. La prima volta ti riportano indietro. Ti prendono la seconda volta e ti riportano indietro. La terza volta allora ti sedano. E ho tanta paura. Ho qui la mia amica, viene dal Marocco e forse potete parlarle, parla arabo.”

Cos’è successo all’aeroporto prima che ti mettessero sull’aereo?

“La guardia è venuta da me e mi ha chiesto: “Sai perché torni in Africa? Non lo sai?” Ho detto che avrei dovuto sposarmi e la polizia mi ha portato da casa mia al centre fermé. Poi mi ha detto: “Oh, ti rimanderò in Africa. Se non vuoi andare, ti picchiamo e ti mettiamo sull’aereo così  ci vai a forza”. E’ quello che mi ha detto la polizia. E mi hanno davvero picchiata, mi hanno ammanettata e mi hanno schiacciato lo stomaco con un piede, non riuscivo a respirare. Sono stata torturata, davvero torturata.

Mi hanno legata, erano tre poliziotti. Uno mi teneva la mano destra, l’altro la mano sinistra, uno mi teneva il piede. Mi hanno detto  che mi stavano portando sull’aereo e mi tenevano la bocca chiusa. Quando ho cominciato a urlare, mi hanno schiacciato bocca e naso. Mi hanno dato dei colpi sulla bocca. È così che mi trattavano, come un animale!”

#NoAuxCentresFermés #NoAiCpr

#BrusselsAirlinesStopDeportations

Pagina Fb Brussels Airlines Stop Deportations

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