Centri di espulsione: rivolta a Torino, apertura a Gradisca d’Isonzo e rinvio a Macomer

Nel pomeriggio di oggi una nuova rivolta è divampata nel CPR di Torino. Le persone ammassate nell’area rossa (dopo la distruzione delle aree viola e gialla a causa della protesta avvenuta domenica 24 novembre) hanno dato fuoco a materassi e altri oggetti. Dalle prime notizie che giungono dall’interno anche quest’ultima area è ora pesantemente danneggiata e i reclusi si trovano tutti fuori, circondati dalla celere.

Intanto, come annunciato dalla ministra degli interni, le autorità accelerano per l’apertura di nuovi lager entro la fine dell’anno.

I media riportano dell’apertura del CPR di Gradisca d’Isonzo per domani, lunedì 16 dicembre. Al momento la struttura, in gestione alla cooperativa EDECO di Padova, dovrebbe avere una capienza di circa 60 posti. Dopo febbraio la capienza dovrebbe aumentare fino a raggiungere i 160 posti. Per martedì mattina alle 8:30 è previsto un presidio davanti le mura del CPR.

L’apertura del CPR di Macomer in Sardegna, con 50 posti, prevista per mercoledì 18 dicembre, è stata invece rimandata dalla Corte dei Conti. La motivazione sarebbe una modifica al contratto d’appalto chiesta dalla ORS Italia, la società che ha vinto la gara europea.

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