Protesta contro le deportazioni nel CPR di Caltanissetta, incendio a Gradisca

Questa mattina nel CPR di Caltanissetta – Pian del Lago 10 persone recluse, all’arrivo degli agenti preposti alla loro deportazione, sono salite sul tetto della struttura per cercare di resistere al provvedimento di espulsione, come successo di frequente anche in passato. Le autorità hanno inviato dei vigili del fuoco che utilizzando delle scale hanno raggiunto i reclusi costringendoli, insieme alle forze dell’ordine, a scendere. Ora i 10 verranno probabilmente condotti all’aeroporto di Palermo per essere deportati in Tunisia. Nel lager di Caltanissetta rimangono 15 persone, il CPR viene svuotato in vista della chiusura, necessaria per la ristrutturazione in seguito ai danni apportati dalla rivolta e incendio avvenute il 12 gennaio scorso, dopo la morte di Aymen Mekni.

La prossima chiusura del lager di Caltanissetta segue quella recente del CPR di Trapani, e anche per quello di Palazzo San Gervasio è già prevista la chiusura nei prossimi tempi, sempre a causa della distruzione delle celle portata avanti dalle rivolte dei reclusi.

La scorsa notte protesta anche nel CPR di Gradisca d’Isonzo: verso le 22.30 alcuni reclusi hanno cercato di dare fuoco ai materassi e il principio d’incendio è stato spento dagli agenti intervenuti.
Pur nell’isolamento totale imposto e nel  silenzio che li circonda, le lotte nei campi di concentramento di stato continuano ogni giorno, e riescono ancora a costringere alla chiusura questi lager.

Questa voce è stata pubblicata in dalle Galere e contrassegnata con , , , , , , , . Contrassegna il permalink.