Francia – I reclusi nel CRA di Mesnil Amelot in lotta per la liberazione immediata di tutti/e

Come in Italia, anche in Francia continuano le proteste delle persone recluse nei centri di detenzione ed espulsione amministrativa, per esigere il rilascio. Giovedì 9 aprile è stato confermato il primo caso di un detenuto positivo al coronavirus nel CRA di Parigi-Vincennes. La persona, reclusa dal 7 marzo ( e che quindi è stata contagiata all’interno del lager) è stata messa in isolamento in una cella singola. Gli altri 53 reclusi non possono osservare le norme di distanziamento, essendo costretti a convivere ammassati nelle celle e negli altri luoghi comuni come il refettorio e la sala tv. Le autorità stanno provocando un pericolosissimo focolaio nel lager.
Anche nel CRA di Mesnil-Amelot i circa 50 reclusi sono preoccupati perché, come raccontano, qualche giorno fa un loro compagno è stato fatto uscire per un presunto caso di coronavirus.

Blocco in corso del CRA di Mesnil-Amelot, i prigionieri chiedono la liberazione di tutti!

Traduzione da: A bas les CRA

Questa sera, 11 aprile, dalle 20:00, i prigionieri del CRA 2 di Mesnil-Amelot hanno occupato il cortile dell’edificio e bloccato la passeggiata con grida di “libertà!”. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, i reclusi hanno chiesto di essere liberati, considerata la chiusura delle frontiere, ma lo stato sta continuando la sua politica di confinamento. Inoltre non vengono prese misure sanitarie per prevenire la diffusione del virus all’interno del centro. Mentre i poliziotti della PAF entrano ed escono dalla prigione per migranti privi di documenti a rischio di portare lì il virus, i detenuti rimangono rinchiusi. Non lasciamo da soli i prigionieri in lotta, diffondiamo le loro parole e sosteniamoli in ogni modo possibile!

Per chiamare i prigionieri al centro ecco i numeri della cabina telefonica.

21.50: i reclusi hanno deciso di passare la notte in cortile.

“Ci hanno portato il direttore del centro, ha detto che non hanno soluzione per noi. Allora abbiamo risposto che se è così noi dormiremo fuori. Perché ci tengono qui quando non ci sono più voli [di deportazione] e il coronavirus è nel centro? Non siamo animali. Ecco la doppia condanna! Ci sono alcuni che indossano solo t-shirt e perció siamo andati alla ricerca di coperte all’interno, dormiamo fuori e restiamo tutta la notte! E domani nessuno mangia!”

21:20: i reclusi in questo momento stanno negoziando con il comandante delle guardie.

“Non rispettano per niente i diritti delle persone, non c’è nessuna misura sanitaria decente e quando dici qualcosa la polizia ti picchia, non è umana! Sul serio, ci hanno detto che gli aerei non decolleranno prima di settembre, cosa significa? Non resteremo qui fino a settembre!”.
“Abbiamo bloccato, ci siamo messi tutti in un cortile, cioé dai 4 edifici che erano aperti ci siamo messi tutti in un cortile. Finché non troveranno una soluzione, non ci sposteremo da qui! Prima ci hanno gasato, manganellato, hanno scudi, dopo abbiamo subito delle violenze per niente! Sono lì all’uscita del cortile, davanti al cancello, con manganello alla mano mano, caschi e tutto il resto! Che i giornalisti ci chiamino ma ora! Adesso!” Liberazione immediata di tutti i/le prigionieri/e!

Qui le testimonianze audio dall’interno, registrate ieri sera e stamattina.

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