Nell’hotspot di Samos sono presenti al momento 7.497 persone, in un centro predisposto per 648. Moltissimi sono i minorenni non accompagnati. Contro le drammatiche condizioni di vita le proteste sono frequenti: ieri giovedì una rivolta è stata repressa dalla polizia antisommossa, il 14 ottobre un incendio aveva distrutto centinaia di tende e baracche, lasciando migliaia di persone senza un riparo, costrette a dormire all’aperto. Il 18 ottobre si era tenuta una protesta per rivendicare la libertà di movimento e la possibilità finalmente di lasciare il lager dell’isola, e per due giorni tra il 24 e 25 ottobre un gruppo di persone aveva tenuto un sit-in permanente in piazza Pitagora, nel centro della città di Vathy. In precedenza, una rivolta era stata duramente repressa nel mese di maggio.
Anche questa mattina, venerdì 20 dicembre, le persone costrette nel lager di Samos hanno continuato la loro lotta senza farsi intimidire dalla repressione, e sono scese di nuovo in strada raggiungendo la città di Vathy in un corteo determinato e rumoroso.
Traduzione da: Athens Indymedia
Circa 300 immigrati hanno iniziato a protestare giovedì 19 dicembre contro la segregazione e detenzione sull’isola, davanti alla porta principale del centro di detenzione, gridando slogan. Si sono poi diretti verso l’ingresso inferiore (che collega l’hotspot con la città di Vathy) e hanno bloccato la strada. Le forze di polizia hanno impedito loro di continuare la protesta verso la città, che si trova a soli 500 metri di distanza.
Gli immigrati hanno risposto ribaltando i bagni chimici, allestendo barricate e lanciando pietre contro la polizia, che ha reagito con una pioggia di lacrimogeni.
Il comune di Samos orientale ha deciso di sospendere le lezioni nelle scuole elementari e nelle scuole materne vicine, a causa del forte odore di gas lacrimogeni presente nell’aria.
Solidarietà con gli immigrati ribelli!
“Non ammetteranno mai nei loro notiziari che l’atto di ribellarci è stato il nostro estremo tentativo di rimanere umani“- da “Lotta contro l’oblio”, ultimo testo di Apatris