Marco (Rovereto) – Corcolle (Roma). La guerra fra poveri, dietro l’angolo

marcofonte del nuovo numero di “Adesso”: Rompere le righe

Ci raccontano che certi orrori del passato sono per fortuna scomparsi. Ma non è così. E per accorgersene non è necessario guardare a ciò che sta accadendo in Iraq, in Siria, in Ucraina o in Palestina. A volte basta girare l’angolo.

A Marco (Rovereto), quest’estate, l’aggressione a una giovane donna è stata l’occasione per una colpevolizzazione collettiva di tutti i profughi presenti e futuri “ospitati” all’ex Polveriera.

Giornali, polizia, politici di destra e di sinistra, Circoscrizione di Marco hanno creato un clima sociale che è arrivato a pochi passi dal linciaggio. Poco è mancato che certi discorsi da piazza o da bar si trasformassero in spedizione punitiva.

Questo numero del foglio di critica sociale “Adesso” è dedicato a questa vicenda.

ADESSO n.29

Questa, invece, è l’indizione per un appuntamento in strada a Rovereto:

TEMPI DI GUERRA, CAMPAGNE RAZZISTE, MINACCE DI MORTE, OMOFOBIA…
«Quando gli esseri umani non riescono, per incapacità o per vigliaccheria, a rivolgere la propria rabbia contro le cause reali del loro malessere, i più poveri e i diversi diventano un facile capro espiatorio. Se anche chi non cede alla stupidità ignobile smette di reagire, il passo verso la catastrofe può essere breve, comodo, in discesa».
ORA BASTA:
ROMPIAMO IL SILENZIO!
VENERDÌ 26 SETTEMBRE
IN PIAZZA LORETO A ROVERETO
A PARTIRE DALLE ORE 18,00
(Portate tutto ciò che vi viene in mente per far rumore)

Un meccanismo analogo a quello messo in moto a Rovereto è rintracciabile in quello che è successo a Corcolle (Roma) lo scorso week end quando nel giro di 48 ore si sono verificati due episodi che hanno visto protagonisti degli immigrati, con la differenza che le spedizioni punitive, nella caccia agli immigrati, questa volta sono partite davvero.

Secondo le ricostruzioni di giornali e questura un gruppo di immigrati (secondo alcune fonti 40, secondo altre 30, ma si legge anche 5) avrebbe preso di mira l’autobus di linea 508 scagliando pietre contro i veicoli, sia venerdì che sabato sera, a causa del ritardo. Al solito i giornali hanno gettato benzina sul fuoco usando parole quali “assalto al bus”, “branco impazzito”, e hanno strumentalizzato il fatto che fossero 2 donne, le autiste dell’ATAC aggredite.

Così già domenica si assiste ad una marcia – indetta dal comitato di quartiere dove sempre citando la stampa “c’è gente civile che soffre a sentirsi affibbiata l’etichetta di razzisti” – che finisce con una rappresaglia nei confronti di due profughi (sbarcati in Italia da pochissimo) presi a pugni e calci e mandati all’ospedale. Lunedì sera si ripete la “caccia” con gravi episodi di violenza che hanno visto gli immigrati buttati giù dagli autobus e picchiati, con un bilancio che parla di almeno 3 ragazzi feriti. La furia razzista dei cittadini si è quindi indirizzata contro tutte le persone immigrate che vivono il quartiere e che, per la maggior parte, dopo questi episodi non esce più dalle strutture ricettive.

Tutto ciò ha portato alle solite risposte istituzionali: da una parte la questura ha deciso di presidiare i centri di accoglienza (dove sono raccolti i profughi) rafforzando il controllo sul territorio e consigliando ai profughi di non uscire dal centro, rispondendo in questo modo alle esigenze di “sicurezza” dei cittadini, dall’altro la politica istituzionale ha cavalcato come suole fare la situazione;  riportiamo di seguito le parole di Marco Scipioni del PD presidente del IV Municipio : “la gente è esasperata e c’è un allarme sociale che resta inascoltato. E’ assolutamente necessario allontanare gli immigrati dal nostro municipio: abbiamo il 50% dei centri di accoglienza di Roma sul nostro territorio”.  Insomma “accolgienza si, ma non qui da noi”.

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