Askavusa rinuncia ai fondi del comune per la 6° edizione del Lampedusa Film Festival

LampFilmFestPubblichiamo di seguito il comunicato del collettivo Askavusa.

In data 23/08/2014 con la delibera di giunta numero 119 il comune di Lampedusa e Linosa si impegnava ad erogare quattromila euro per la sesta edizione del LampedusaInFestival. In seguito ai tagli che la ragioneria del comune sta per effettuare, dopo l’azzeramento da parte del consiglio comunale dell’aliquota Tasi, veniamo a conoscenza che c’è la possibilità di non ricevere più la somma di quattromila euro precedentemente impegnati per il LampedusaInFestival.

Considerato che non vogliamo assolutamente gravare sulle spalle degli isolani, abbiamo deciso di rifiutare il finanziamento e liberare questi quattromila euro per eventuali spese per la comunità (magari dei lavori alle scuole ?).

Abbiamo per scelta rifiutato di ricevere fondi dalla comunità europea, dai ministeri, dalla regione Sicilia e da fondazioni come quella di Soros con cui invece il comune ha stretto un accordo e da cui il festival Sabir riceve migliaia e migliaia di euro.
Visti gli sviluppi politici, è evidentemente venuto il momento di rifiutare anche i finanziamenti del comune di Lampedusa e Linosa.

Facciamo il LampedusaInFestival con una media di 15 mila euro l’anno, contro le cifre incredibili di Sabir e di altri festival che negli anni abbiamo visto sull’isola.

Siamo tutti volontari e spesso ci rimettiamo, non solo in termini di tempo ed energie, ma anche sul piano economico

Tutti gli artisti, intellettuali, scrittori e attivisti che vengono per il LampedusaInFestival non ricevono compensi e qualcuno si paga anche il biglietto e l’alloggio, perché condividono la nostra direzione politica e culturale.
Molte attività lampedusane ci sostengono – sempre di più – e siamo fieri di questo.

Apprendiamo inoltre che il ministero dell’Interno ha erogato la somma di 80 mila euro per la commemorazione della strage del 3 ottobre. Fondi girati alla manifestazione Sabir.
Ci chiediamo se sia dovuto a questo l’invito a partecipare inviato al ministro dell’Interno Angelino Alfano; cosi come altri esponenti politici pronti per la passerella.

Il ministro dell’interno che aveva promesso funerali di Stato per le vittime della strage del 3 ottobre. Funerali che si sono poi svolti a Porto Empedocle, senza le vittime e alla presenza di esponenti del governo eritreo da cui i migranti sono perseguitati.

Vi ricordiamo che questi personaggi sono i responsabili, con le loro scelte di natura economica e militare (dettate dai poteri forti e spesso occulti), delle tante stragi che avvengono non solo per i naufragi, ma ancora di più per le guerre e lo sfruttamento dei territori, praticati dai paesi “occidentali”

L’ARCI ha contribuito in maniera decisiva a questa ennesima farsa.

Sempre di più rimaniamo perplessi di fronte alle posizioni di artisti “impegnati” e intellettuali che vorrebbero smarcarsi da certe convivenze con un “Noi facciamo il nostro lavoro” o “Noi siamo artisti e ci occupiamo di arte”, salvo poi associarsi alle scelte filo imperialiste e liberali del PD e di chi gestisce il potere.


Rimaniamo perplessi anche assistendo alle peripezie di chi cavalca il malcontento generalizzato nei confronti dell’amministrazione comunale: fa strano, per dirne una, vedere chi criticava aspramente Baglioni, esaltarlo solo per meri fini politici.

Per noi non c’è molta differenza tra Baglioni e Mannoia-Celestini in questo momento. Perché crediamo fermamente che per parlare di migrazioni, oggi, sia fondamentale cominciare mettendo in discussione e – soprattutto – combattendo il sistema che le genera, dovunque e comunque esso si generi e non mischiarsi con esso.

Noi continuiamo per la nostra strada, con coerenza. E se dobbiamo cambiare idea lo facciamo per ragioni a cui crediamo profondamente e non per ottenere consensi.

Noi saremo a manifestare contro questi politici che verranno a fare le loro passerelle i primi di ottobre.
Invitiamo la popolazione di Lampedusa e Linosa a unirsi a noi.

Collettivo Askavusa.

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