Riceviamo e pubblichiamo.
Ieri, 8 novembre, si è tenuto un presidio solidale davanti il CIE di Ponte Galeria.
Per due ore le grida dei reclusi e delle recluse si sono intrecciate con quelle dei/delle solidali nonostante l’ente gestore e le guardie avessero deciso, già dalle prime ore del mattino, d’intralciare la giornata di proteste chiudendo tutte le celle e non permettendo a nessuno d’incontrarsi.
Attraverso la comunicazione tra dentro e fuori le mura, veniamo comunque a sapere che, dopo il tentativo di fuga del 5 novembre, almeno 1 degli 11 ragazzi fermati dalle forze dell’ordine ha subito pesanti violenze.
Il presidio si è sciolto con saluti rumorosi e con la scelta di portare i racconti dei reclusi e delle recluse in città. I solidali hanno quindi fatto ritorno ad Ostiense per megafonare e volantinare al mercato tra la stazione e la metro Piramide.
Nel CIE di Ponte Galeria sono attualmente imprigionate circa 120 persone, le deportazioni sono all’ordine del giorno, così come i nuovi ingressi a causa delle continue retate in città.
L’ultima retata, di proporzioni agghiaccianti, è quella avvenuta all’Esquilino il 6 novembre. Il quartiere, da più di un mese, è sotto la pressione costante di associazioni, legate ad alcuni gruppi fascisti, che invocano quotidianamente l’azione repressiva delle forze dell’ordine con la retorica della lotta al degrado.