Egitto – La compagna Mahienour al-Masry è stata bloccata all’aeroporto del Cairo

Mahienour al-Masry è stata fermata dalle forze dell’ordine all’aeroporto del Cairo. Alla fine dell’interrogatorio – in maniera del tutto arbitraria – le è stato sequestrato il passaporto. L’ennesimo sopruso nei confronti di una compagna che nonostante tutto (è stata detenuta per due volte) continua a lottare e resistere.
Qui di seguito la traduzione del comunicato che lei stessa ha pubblicato su internet.

Buongiorno,
due giorni fa mentre ero di ritorno dal Sud Africa ho trovato il mio nome scritto nella blacklist dell’Aeroporto.
Non è la prima volta che vengo fermata all’entrata o all’uscita dall’aeroporto perché faccio parte di quella lista. Di solito vengo duramente perquisita e interrogata se porto con me libri o “manifesti”. Tutti noi sappiamo quanto è astuto il nostro stato. Io non mi sono mai sottratta alle perquisizioni.
Questa volta, il 15 luglio, hanno perquisito me e la mia borsa. Mi hanno fatto aspettare 3 ore e poi sono stata portata all’ufficio dei servizi segreti dell’aeroporto del Cairo.
Il mio passaporto è stato confiscato e mi hanno chiesto di andare all’ufficio dei servizi segreti di Alessandria.
Non ho nessuna accusa, non ho nessun processo in corso, non ho il divieto di viaggiare. Niente di quello che hanno fatto era legale, solo un abuso di potere. Mi sono rifiutata di andare a prendere il passaporto dai servizi segreti di Alessandria e li ho informati che non sarei andata a ritirarlo.
Gli scagnozzi dei servizi segreti che rapiscono, torturano e impongono processi ai/alle cittadinx, interrogano le persone anche quando sono innocenti, le detengono illegalmente nelle stazioni di polizia in libertà vigilata, ora decidono illegalmente di impedire alle persone di viaggiare.
Personalmente ho deciso di affrontare tutto ciò, anche se sono perfettamente consapevole che non stiamo in uno stato di legge, ero solita andare a ribadire che noi non abbiamo paura dei loro imbrogli. Tuttavia questa volta ho deciso di non andare in quella che chiamano “sicurezza di stato”, anche se questo può significare che non potrò più viaggiare. Mi piace vivere qui!

La prima cosa che ho fatto è una relazione all’ufficio del procuratore generale (al-muhamy al-‘amm) in cui ho descritto quanto mi è successo. E continuerò su questa strada fino alla vittoria. Basta soprusi della sicurezza di stato fino a questo punto.
Sono consapevole che ci sono altrx nella stessa posizione e anche peggio, dunque uniamoci e affrontiamoli insieme, la paura è mortale e l’opposizione è l’unica via.
Rifiuto il potere di questi scagnozzi dello stato e il silenzio non è una risposta.

Abbasso il governo dei militari!
Basta soprusi della sicurezza di stato!

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