Oulx – Nasce un nuovo rifugio autogestito

fonte: Passamontagna

Oggi è stata aperta la casa cantoniera di Oulx, edificio vuoto e inutilizzato da decenni.
Da oggi le si vuole ridare vita.

Contro le frontiere e il dispositivo che le supporta e determina.

Contro il Decreto Salvini e la sua politica di repressione e guerra ai poveri.

Per un mondo dove tutte e tutti possano scegliere dove e come vivere.

La situazione alla frontiera continua a peggiorare: la militarizzazione crescente, l’inverno ormai arrivato. Il sistema di controllo e gestione sempre più forte che viene imposto su tutti coloro che, senza il pezzo di carta considerato “giusto”, continuano a voler attraversare questa linea chiamata frontiera.

Il Rifugio Autogestito Chez Jesus, il sottochiesa occupato di Claviere, è stato sgomberato quasi due mesi fa. Da allora sempre più numerose sono le persone che si perdono e che rischiano la vita o gli arti tra le montagne, senza informazioni o l’abbigliamento adatto per affrontare il viaggio. Senza lo spazio d il tempo per potersi organizzare, riposare, ripartire. E sotto lo sguardo costante delle varie forze di polizia che cercano di impedire i contatti tra chi in viaggio e i solidali.

Questo luogo vuole essere anche questo.

Un Rifugio Autogestito per chi è di passaggio, e necessita di più tempo per organizzarsi che le ore notturne offerte dalla struttura dei salesiani.

Un luogo per potersi organizzare contro le frontiere su queste montagne così come contro le frontiere in città, ed al sistema ad esse correlato.

Il Decreto Salvini è una dichiarazione di guerra ai poveri.

Agli immigrati, sempre più ricattabili e sfruttabili, sotto la costante minaccia dei documenti, CPR, o deportazioni. A tutti coloro che in qualche modo cercano di opporsi al sistema di selezione, controllo ed esclusione che vige in questa società. Agli indesiderati in generale, che vengono buttati fuori dai centri cittadini, sempre più repressi, controllati, ricattati.

Organizziamoci. In quest’epoca sempre più buia, dove le retate per strada, le prigioni per senza documenti, le deportazioni, le barche bloccate in mare sono la normalità, dove gli accordi con le prigioni libiche e le varie polizie frontaliere sono pagate con miliardi, dove chi ha i documenti prende il TGV da Oulx chi non ce li ha rischia di morire sui sentieri innevati, l’indifferenza uccide davvero.

Qui ogni aiuto è benvenuto. C’è bisogno di materiali vari, materassi, coperte, vestiti pesanti. Scarpe invernali, calze, guanti, cappelli. Stufe, legna, tappeti, cibo.

Voglia di organizzarsi insieme per far si che questa frontiera, così come le altre, non esista più.

Dalle 15 di questo pomeriggio invitiamo tutte e tutti a una merenda sinoira con musica.

Chiunque voglia passare prima o nei giorni seguenti per i lavori, è benvenutx!

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