Aggiornamento del 18 dicembre. Da un singolo articolo di giornale apprendiamo di una nuova protesta nel CPR. Domenica 16 dicembre alcuni reclusi avrebbero dato fuoco a due materassi, danneggiando uno dei sei moduli/aree presenti nel lager di Bari Palese e rendendo necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Non risulterebbero feriti.
Nella notte tra il 14 e 15 dicembre nel Centro di Permanenza e Rimpatrio di Bari Palese è scoppiata una rivolta, a pochi giorni da un tentativo di evasione di massa.
Secondo le dichiarazioni delle forze dell’ordine alla stampa, alcuni reclusi hanno incendiato le celle, devastato alcune stanze contenenti documenti e allagato i corridoi.
I media ovviamente parlano di “ospiti” che hanno distrutto “moduli abitativi”, come se non si trattasse di un campo di concentramento.
La rivolta sarebbe scoppiata per evitare una deportazione di massa in Nigeria, prevista in serata. Le informazioni che circolano al momento parlano di detenuti cosparsi di sapone per evitare di farsi bloccare, così come di acqua insaponata per impedire alle fdo di compiere cariche sui pavimenti scivolosi.
Sul posto sono giunte diverse pattuglie delle Forze dell’Ordine che hanno attaccato i rivoltosi, i quali hanno provato a resistere lanciando alcuni oggetti.
Per ora si parla di un poliziotto, due carabinieri e diversi reclusi feriti. L’incendio è stato domato dai vigili del fuoco che hanno operato con alcune squadre. I danni alla struttura non sono ancora stati quantificati ma sembrerebbe che l’incendio abbia coinvolto molte parti del Lager.
Finché dei CPR non restino che macerie, sosteniamo la lotta delle persone recluse.