Traduzione da: A Bas les CRA
Dal 3 gennaio è cominciato uno sciopero della fame collettivo nell’edificio A2 del centro di detenzione di Vincennes. La stessa sera veniva pubblicato un comunicato che faceva appello alla solidarietà fuori dal carcere. (E’ stato tradotto qui).
Il 7 gennaio alle 18h è stato organizzato un presidio di solidarietà all’esterno per mostrare alle persone in sciopero che non erano sole! E ricordare agli sbirri che anche fuori si è solidali! Allo stesso tempo si manifestava anche negli edifici A2 e B2!
S., edificio B2. In sciopero della fame da 6 giorni dopo aver subito violenze dalla polizia.
“Ho sentito tutti gridare ma la porta della cella era bloccata. Allora mi sono messo a batterci sopra. Quando le guardie hanno aperto, la porta blindata mi ha colpito alla testa. Visto che mi avevano picchiato alla testa la settimana prima quando mi hanno malmenato, ho pensato che fosse grave. Loro mi dicevano “non c’è sangue, non c’è nulla”. Non c’era bisogno di essere medici per sapere che quando c’è un’emorragia interna non si vede sangue. Così ho cominciato a battere sulla porta continuamente chiedendo di andare in infermeria. Ad un tratto le guardie son tornate e mi hanno portato davanti l’infermeria. Dopo 2 ore… NULLA! All’improvviso mi rimetto a battere sulle porte e a fare rumore. E poi… giuro su mia madre, 5 guardie mi hanno preso e sbattuto in una cella di isolamento. È tutto come al solito, loro ti provocano…ti cercano… e ti umiliano. No ma lo giuro non avevo mai provato una tale umiliazione! Sapete è la 3 volta che mi aggrediscono qui. E questa volta mi hanno pestato in tanti. Ho la testa tutta gonfia … male dovunque. Poi mi hanno portato nell’edificio e non ho mai visto l’infermiere. Ma comunque c’era molto rumore nell’edificio. Tutti erano contenti”.
S. 07 gennaio, la sera dopo la manifestazione.
Per comprendere meglio: questo compagno era in sciopero della fame da qualche giorno. Con qualche altro detenuto avevano chiesto di parlare con l’IGPN (“la polizia della polizia”) per denunciare le violenze poliziesche subite nel CRA e poter andare all’ospedale per farsi curare. Il giorno della manifestazione era riuscito ad andare in ospedale, due giorni prima di lamentarsi con l’IGPN. La mattina dell’8 gennaio, alle 8, sei guardie sono venute a prenderlo per deportarlo con la forza.
“Anche noi abbiamo fatto rumore qui. Abbiamo manifestato! C’erano tante persone che hanno rifiutato di mangiare. Ieri c’era una persona molto malata che è dovuta andare in ospedale. Ieri hanno deportato due ragazzi, degli europei di non so dove. Ehi ragazzi … bisogna occuparsi anche delle ambasciate! Sono loro che danno i lascia passare! Non c’è solo lo stato francese contro di noi”.
S., 8 gennaio al mattino, edificio A2.
All’esterno un messaggio che girava dopo la manifestazione:
“Notizie della manifestazione di ieri: un corteo di una sessantina di persone si è recato a gridare la sua solidarietà con le persone in sciopero della fame del CRA2. Degli slogan che inneggiavano alla libertà per tuttx venivano urlati allo stesso momento dentro e fuori! C’è stato parecchio movimento dentro e l’8 gennaio il numero delle persone in sciopero è aumentato ancora! All’esterno intanto una persona è stata fermata dalla polizia mentre ce ne andavamo. Vi terremo aggiornati per organizzare la solidarietà per questo compagno! All’interno, almeno un compagno è stato malmenato dalle guardie mentre tante persone manifestavano. Questo compagno è stato deportato questa mattina, 8 gennaio alle 8h”.