Francia – La lotta nei centri di detenzione continua e si estende. Comunicato dei prigionieri nel CRA di Oissel (Rouen)

Traduzione da: A Bas les CRA

La lotta nei centri di detenzione (CRA) continua… e si estende! Oggi 11 gennaio è toccato al centro di detenzione di Oissel di entrare in sciopero della fame. Gli sbirri hanno capito la pericolosità di uno sciopero della fame che si estende da CRA a CRA. Oggi una persona, considerata leader della protesta, è stata convocata diverse volte dal direttore del CRA per mettergli pressione: divieto di visite se gli altri detenuti non riprendono a mangiare, trasferimento punitivo a Marsiglia lontano dalla famiglia… Due altri detenuti sono stati messi in isolamento nel CRA dopo aver rifiutato il pasto. Per il momento non si hanno notizie di loro.

Oggi uno dei prigionieri di Oissel ha anche raccontato una violenza che di solito passa sotto silenzio: le aggressioni sessuali dei poliziotti. Anche nel comunicato di Mesnil, i prigionieri testimoniano di una vittima di una violenza sessuale da parte della polizia, che da quel momento è stata deportata.

Le parole dei compagni si possono ascoltare per un’ora in questa trasmissione.

Qui il comunicato dei compagni:

“Oggi 11 gennaio, ci uniamo alla lotta nei centri di detenzione contro le condizioni di reclusione e le violenze poliziesche quotidiane. Siamo già in 40 in sciopero della fame.

Sulle condizioni di reclusione c’è molto da dire. Il cibo non è buono, niente è pulito. Quando mangiamo, le guardie ci guardano e utilizzano i loro smartphones. Abbiamo l’impressione che ci facciano fotografie, quello che è sicuro è che ci prendono in giro.

Ieri a un anziano di qui che mangiava lentamente, le guardie gli hanno messo pressione affinché finisse velocemente: “Hé India! Hé India! Sbrigati! Hai solo un minuto”.

Qui non ci rispettano. Per bere dell’acqua bisogna usare i bagni. Se ti ammali, chi ti cura? Non la polizia ad ogni modo! Ci trattano come degli animali, durante le visite la porta continua ad essere aperta e i poliziotti continuano ad ascoltarci. Continuano a vietarci ogni contatto con i/le carx, anche di dare un bacio alla tua donna.

Qui ci sono state storie di violenze sessuali durante le perquisizioni. Ci siamo decisi a non rompere tutto. Non vogliamo farci accusare di essere dei “vecchi prigionieri arrabbiati” anche se qui ce ne sarebbero tanti di motivi. Qui tu puoi anche non mangiare e poi il cibo fa veramente schifo.

Qui ci sono tanti profili differenti: lavoratori, quelli con titolo di soggiorno di un altro paese (europeo) ma che lo Stato vuole deportare lo stesso nel suo paese d’origine. Ed è pieno di nazionalità rinchiuse!

Anche tra le donne, lì è una galera. Anche quando hai il passaporto e tu vuoi rientrare… bah non succede niente e ti lasciano in galera. Noi qui non ci capiamo niente.

Ieri abbiamo parlato con Mesnil Amelot (altro CRA N.d.T.). Anche lì è un sistema basato sul gioco del poliziotto buono e cattivo. Anche noi lottiamo insieme a loro!

Qui, a Oissel, ci hanno già gassato nell’edificio. Ieri hanno voluto prendere dei contatti dal telefono sequestrato … per vedere da quale paese potevamo venire. E’ totalmente illegale!

Qui c’è tanta gente che si taglia le vene, dobbiamo chiamare noi stessi l’ambulanza. E quando arriva, la sola cosa che vuole sapere la polizia è chi ha chiamato. Le guardie ci urlano contro.

C’è un ragazzo qui, ha dei problemi ai reni e piscia sangue. Cosa ha fatto la polizia? Gli ha dato del paracetamolo. Ad ogni modo in infermeria o è paracetamolo o è droga.

Quanto alla giustizia …. Anche quando ci sono dei vizi di procedura non ci liberano. Ci hanno dato dei numeri per conoscere i nostri diritti. Nessuno ci ha mai risposto.

Dopo il primo comunicato, abbiamo visto il capo del centro. Avevamo deciso di essere gentili ma non serve a nulla.

Quello che viviamo è il neo-colonialismo. La Francia ha colonizzato i nostri paesi e ora questo…

Noi abbiamo tutti i nostri cari qui: parenti, fratelli e sorelle, compagne, famiglia.

Ci dicono che se ci liberano noi scappiamo. Ma dove dovremmo scappare? Ci sono persone che sono venute a chiedere protezione allo stato francese… ed è la protezione che ti mette in carcere!

Non ne possiamo più di tutto questo!

Noi detenuti non vediamo più i/le nostrx carx, i vai e vieni CRA – prigione – CRA peggiorano ancora di più tutto ciò.

Passeremo tutta la vita da detenutx!

Facciamo appello agli altri centri di detenzione a entrare in sciopero della fame con noi e quelli di Vincennes e Mesnil nella banlieue parigina!”

I detenuti del CRA di Oissel 11/01/2019

Abbasso i centri di detenzione! Solidarietà con i detenuti in lotta!

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