San Ferdinando (RC): dopo l’incontro di venerdì scorso arrivano le intimidazioni agli abitanti della tendopoli

Ancora un episodio di intimidazione verso le/gli abitanti della tendopoli che si autorganizzano per lottare per documenti, case e contratti.

Lo scorso venerdì 1° febbraio nel corso di un’assemblea presso la sala comunale di San Ferdinando è stato fondato un “comitato per il recupero delle case vuote” alla presenza dei sindaci dei paesi limitrofi, rappresentanti della regione Calabria, dei sindacati e partiti come USB e Potere al Popolo, delle associazioni e di volti noti dell’antirazzismo “democratico” tra i quali Mimmo Lucano, Alex Zanotelli e don Pino De Masi. Tra le tante parole mancavano proprio quelle delle persone che vivono e lavorano nelle tendopoli della Piana di Gioia Tauro: nessunx di loro era stata consultata o invitata né era previsto un loro intervento. Tuttavia un abitante della tendopoli si è conquistato la parola  inchiodando tutti alle loro responsabilità, mentre nel frattempo veniva distribuito un volantino a tutti i presenti per riportare la voce ignorata di chi vive in tendopoli. Nell’intervento il compagno ha anche ricordato che le case ci sono, non vanno cercate o riqualificate, sono pronte all’uso e i fondi erano stati stanziati specificatamente per gli immigrati che vivono e lavorano nella Piana. Qualche giorno dopo la stessa persona è stata convocata al Comune e ha subito una chiara intimidazione. Non è la prima volta: le persone della tendopoli da lungo tempo raccontano delle continue vessazioni e minacce da parte delle autorità e lo scorso luglio erano scese in strada in corteo per ricordare la “repressione da parte delle forze dell’ordine contro di noi e contro chi ci sta vicino”. Diverse sono state le denunce, condanne e fogli di via comminati negli ultimi tempi contro chi supporta l’autorganizzazione nella tendopoli, nel silenzio generale delle realtà che partecipano ai teatrini istituzionali e alle comparsate mediatiche, in sostituzione e sulla pelle degli/delle esclusx.

Fonte: Campagne in lotta

L’abitante della tendopoli che venerdì scorso aveva denunciato ancora una volta l’ipocrisia di istituzioni, sindacati e associazioni rispetto alla gestione della questione abitativa, domenica sera è stato convocato da un funzionario del comune che si é recato direttamente alla tendopoli per ‘invitarlo’ ad un incontro al Comune di San Ferdinando il giorno successivo. Qui si è trovato davanti 6 uomini. Ne conosceva solo uno, che lavora nel comune, gli altri 5 non si sono mai qualificati, neanche quando è stato chiesto loro di farlo. La conversazione è stata molto breve e queste persone hanno chiesto più volte all’abitante: chi ti ha mandato a fare l’intervento venerdì? per chi lavori? chi ti paga? cosa vuoi? voi della tendopoli cosa volete? Insomma, una chiara intimidazione!

Lo stesso giorno, sempre al Comune di San Ferdinando, si è tenuto l’ennesimo incontro tra il sindaco, il Prefetto di Reggio Calabria e le forze dell’ordine, nel corso del quale il prefetto ha comunicato ai giornalisti presenti le difficoltà incontrate nello sgomberare la famosa tendopoli. Certo è difficile pensare che delle persone che hanno solo quel luogo per vivere e per lavorare lo lascino in assenza di reali alternative abitative. Quelle proposte sino ad ora sono assurde (andare a vivere in un centro Sprar per 6 mesi massimo, ovviamente senza poter scegliere dove, in comuni sparsi in tutta Italia! e solo per i titolari di alcuni tipi di permesso di soggiorno…) o irrealizzabili (utilizzo dei beni confiscati e l’annunciazione di un fondo di garanzia per gli affitti calmierati!). E infatti ieri l’ennesimo tentativo di censimento delle persone che vivono in tendopoli è stato del tutto ignorato. In realtà, come è stato già raccontato, delle case vere a Rosarno ci sono e sono state costruite con fondi europei dedicati proprio ai lavoratori immigrati (!). Si tratta di 6 palazzine nuove, che possono ospitare 250 persone, in contrada Serricella. Ma ovviamente di quelle nessuno parla… come mai?

Oltre a esprimere la nostra piena e incondizionata solidarietà e vicinanza alla persona che è stata minacciata e a tutti coloro che resistono e lottano nei campi di Stato, ribadiamo che GLI ABITANTI DELLA TENDOPOLI SONO STANCHI DI ASCOLTARE BUGIE E FALSE PROMESSE, NON SARANNO MINACCE E INTIMIDAZIONI A FERMARCI! MA C’È BISOGNO DI PIÙ VICINANZA REALE A QUESTE PERSONE E MENO PROCLAMI!

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