I prigionieri dei CRA gridano libertà, facciamo lo stesso!
Traduzione da: A bas les Cra
Da ieri sera, i prigionieri del centro di detenzione di Mesnil-Amelot hanno occupato il cortile della prigione per senza documenti, sono rimasti insieme per chiedere il loro rilascio, fino a questa mattina quando le guardie li hanno caricati. Sette persone sono state prese in custodia dalla polizia.
Anche nel CRA di Vincennes, dove almeno due prigionieri sono stati sicuramente contagiati dal virus, le persone sono in agitazione e vengono represse. Questa mattina, dopo che un incendio è iniziato in una cella, una persona è stata messa in isolamento e tutti sono stati perquisiti. I migranti privi di documenti rinchiusi nel CRA chiedono il rilascio immediato di tutti. Mentre lo stato prevede di lasciarli morire in queste carceri, ora stanno lottando spalla a spalla per la loro libertà.
Per quelli come noi, che sono fuori ma confinati, cosa possiamo fare per sostenerli?
DA ADESSO:
Stasera e nei prossimi giorni alle 20:00. Cerchiamo di gridare alle nostre finestre per il rilascio di tutte i/le prigionierx privx di documenti! Appendi striscioni o scrivi ovunque che i CRA devono essere chiusi ora!
Chiamiamo i numeri dell’amministrazione dei Cra in massa, per far loro sapere che non li vogliamo e che sappiamo cosa sta succedendo nei centri. Numero Mesnil-Amelot: 01 60 54 40 60 Vincennes: 01 43 53 79 00
Cerchiamo di saturare le mail delle prefetture, lasciamo che non facciano il loro sporco lavoro impunemente! -> Chiama per saturare le prefetture con e-mail in questi tempi di confino!
Solidarietà con le persone senza documenti in lotta contro i CRA!
Libertà per tuttx i/le prigionierx e fine dei CRA!
Rivolta al centro di detenzione di Vincennes, quarto caso di Covid-19.
Traduzione da: Le paria
Stasera proprio ora, i migranti privi di documenti rinchiusi nel centro di detenzione di Vincennes ci informano della presenza di un quarto caso di Covid-19. In questo momento i prigionieri fronteggiano la polizia per richiedere l’ospitalizzazione del loro compagno.
Quest’ultimo è prostrato e non riesce più a respirare correttamente. La polizia rifiuta di chiamare un’ambulanza, osando dire loro che sarà testato martedì. Non ha visto alcun dottore e sta soffrendo. Chiedono di essere deportati o rilasciati, ma rifiutano categoricamente di essere infettati uno dopo l’altro rinchiusi in questa prigione lontano dai loro parenti.