Roma – Subito uno spazio per il Dhuumcatu

Riceviamo e diffondiamo. Per scriverci: hurriya [at] autistici.org

Bomba oppure Bombola?

Comunicato Stampa Associazione Dhuumcatu

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Come Associazione Dhuumcatu denunciamo di trovarci in una situazione di grande pericolo, qualcuno sta criminalizzando la nostra attività e la nostra presenza in questa città. In particolare in questo quartiere.

Come già sapete il 10 maggio 2022 la banca, attraverso il servizio di recupero crediti, ci ha sfrattati dal locale. Dopo quella data, tante cose sono accadute all’associazione, siamo sconvolti e ci chiediamo come può accadere tutto questo in una società civile.

Dopo lo sfratto, per continuare le nostre riunioni abbiamo sistemato un giardino in disuso a nostre spese: due giorni dopo qualcuno gli ha dato fuoco.

Poi abbiamo chiesto l’ autorizzazione  per  l’utilizzo del ex sala consigliere del Municipio 5, abbiamo ricevuto il consenso e le chiavi dal municipio, ma poi ci è stato intimato, con le minacce, di liberare il locale prima della data pattuita e siamo stati costretti a restituire le chiavi.

Ieri, 19 giugno, abbiamo fatto un’assemblea a Piazza della Marranella per avere uno spazio sociale dal Municipio, un’assemblea molto partecipata da persone del quartiere, di ogni provenienza.

Oggi, 20 giugno, alle ore 11.00 di mattina, da Via Capua 4 (ex sede dell’associazione) è arrivato un allarme per una bombola di gas legata ad una bicicletta, ritenuta sospetta.

I Carabinieri sono intervenuti ed hanno bloccato la circolazione di Via Capua per la sicurezza dei cittadini e invitato i residenti a liberare la palazzina. Hanno poi controllato i documenti agli abitanti del palazzo, uno per uno.

La nostra paura è che queste cose stanno accadendo perché qualcuno vuole criminalizzare l’attività dell’associazione.

La nostra paura è che qualsiasi cosa accadrà in questo quartiere, diranno che la colpa è dell’ associazione Dhuumcatu o di Bachu.

Pertanto chiediamo alla Prefettura di Roma di convocare urgentemente un tavolo per la sicurezza del territorio e se possibile dare la possibilità di partecipare anche ad una nostra delegazione, per spiegare che cosa sta accadendo.

Per tutto questo, chiamiamo a due appuntamenti nei prossimi giorni:

– domenica 26 giugno alle 18:30 in Piazza della Marranella facciamo un’assemblea per confrontarci insieme su quello che sta succedendo e come organizzarci;

– martedì 28 giugno, alle 10:30, saremo davanti alla sede del Municipio V, in via di Torre Annunziata 1, per ricordare alla giunta le sue responsabilità in questa faccenda.

Chiediamo la presenza e la vicinanza di tutte le persone solidali.

Vi chiediamo di non lasciarci soli.

Roma – Subito uno spazio per il Dhuumcatu

Fonte: Documenti per tutt

Nel quartiere di Torpignattara, a Roma, continua il durissimo attacco nei confronti dell’ Associazione Dhuumcatu e della comunità che frequentava lo spazio sgomberato in via Capua. Di seguito il comunicato che chiama tutte le persone solidali in città al supporto, all’impegno, alla presenza in quartiere nei prossimi giorni. Basta razzismo, basta speculazioni, vogliamo spazi di solidarietà in tutti i quartieri!

SUBITO UNO SPAZIO PER IL DHUUMCATU!

Ieri a piazza della Marranella a Torpignattara, si è tenuta un’altra assemblea che ha visto insieme diverse realtà del quartiere e non solo, venute a portare a solidarietà per quanto sta accadendo all’associazione Dhuucamtu, ma anche per organizzare insieme i prossimi passi, dato che l’attacco che sta ricevendo questo quartiere è emblematico di cosa accadrà a questa città nei prossimi mesi.

Infatti, chi abita e frequenta Torpignattara sta vedendo con i propri occhi una trasformazione velocissima del quartiere: nuovi investimenti sugli immobili, prezzi degli affitti che volano – in un momento in cui il carovita colpisce la popolazione mondiale -, ondate di turismo che trasformano il quartiere in un albergo diffuso e un commercio a misura dei nuovi clienti ricchi. Chi prova a resistere e a organizzarsi partendo dai bisogni è un ostacolo da rimuovere.

L’associazione Dhuumcatu è stata sgomberata il 10 maggio e da più di un mese proseguono minacce e intimidazioni: dai cento celerini schierati in forze al momento dello sgombero, all’incendio al giardino a Largo Preneste recuperato all’abbandono per renderlo luogo d’incontro, alle intimazioni del presidente del municipio che ha revocato la concessione dell’ex sala consiliare, all’arrivo della polizia intenzionata a identificare i presenti, alla continua pressione da parte della questura contro qualsiasi iniziativa di comunicazione in quartiere. L’ultimo grave episodio è di questa mattina: intorno alle 11 è partito dal condominio di Via Capua 4 (ex sede dell’associazione) un allarme per una bombola di gas legata ad una bicicletta, ritenuta sospetta. I carabinieri sono intervenuti ed hanno bloccato la circolazione della strada, invitando i residenti a liberare la palazzina per poi controllare i documenti agli abitanti del palazzo, uno per uno.

Tutto questo ha un risultato: paura, esposizione alla violenza razzista, criminalizzazione che impedisce all’associazione di trovare una nuova sede. Nessuno vuole guai e le porte si chiudono. Se la banca è il mandante e la polizia l’esecutore, il responsabile è chi governa questo territorio: il presidente Caliste e la sua giunta. Dobbiamo rispondere a questo attacco.

Ci vediamo domenica 26 giugno alle 19 a piazza della Marranella per continuare ad organizzarci e il 28 alle 10.30 sotto la sede del municipio in via torre annunziata 1.

Torpignattara è solidale.

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