Grecia – Presidio contro lo sgombero del campo di Eleonas

Fonte: Solidarity with migrants

Dall’alba di stamattina mercoledì 22 giugno è in corso un presidio organizzato dagli/dalle abitanti del campo di Eleonas, per opporsi al previsto sgombero. Il campo aperto si trova a 5 km da Atene e le autorità hanno accelerato il già progettato sgombero, col pretesto del recente incendio di qualche giorno fa che ha distrutto alcune strutture e provocato ferite a un 14enne, che si trova ora ricoverato in terapia intensiva con ustioni e problemi respiratori. Molto spesso questi incendi sono il risultato di problemi elettrici, che nel periodo estivo aumentano la probabilità di fiamme incontrollate all’interno dei campi. Le amministrazioni sono indifferenti a risolvere questi problemi, nonostante le richieste degli immigrati, e così mettono a rischio la loro vita. Questa indifferenza all’interno dei campi è parte strutturale dei campi di concentramento e dell’incarcerazione stessa, ovvero una gestione politica di morte che cinicamente invisibilizza o uccide qualsiasi vita ritenga inutile ai greci e ai datori di lavoro europei. Questo è il sistema greco-europeo di “gestione dei profughi/migranti”, costruito da SYRIZA, ANEL, ND e da tutti i governi greci precedenti, insieme agli stati europei. Con lo sgombero di Eleonas e la deportazione nei campi di Malakasa, Schisto, Termopili etc. le donne e gli uomini immigratx, insieme ai loro figli, saranno ancora più esclusx e isolatx, lontani dalle città e senza accesso all’istruzione e a strutture sanitarie adeguate, condannati ad una segregazione di regime razzista ancora più grande, come migliaia di altre persone e famiglie stanno già vivendo, con l’unico destino di diventare manodopera a basso costo nelle campagne greche.
Non vogliamo certo abbellire il campo di Eleonas, integrato nel sistema razzista dei campi di concentramento, esclusione e sfruttamento. Tutti i campi di concentramento razzisti dovrebbero essere distrutti e sostituiti con strutture abitative aperte all’interno delle città. Fino ad allora, però, siamo contrari a qualsiasi tentativo di ulteriore peggioramento delle condizioni di vita delle persone immigrate.

Dalle frontiere alle isole ai campi di concentramento della Grecia continentale, il sistema razzista, assassino e sfruttatore funziona ancora accanto a noi.
Questo è ciò che il presente e il futuro riserva all’intero pianeta, il futuro delle persone immigrate e degli/delle oppressx locali.

Strutture abitative aperte nelle città!
Basta campi di concentramento!
Documenti per tutti!

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