Fonte: Csoa Molino
Da ieri, lunedì 24 giugno, almeno 30 persone rinchiuse nel bunker di Camorino (struttura di segregazione sotterranea della protezione civile, gestita dal DSS e dalla Croce Rossa Svizzera) sono in sciopero della fame per protestare contro le condizioni di vita all’interno del bunker.
Una fiammata di dignità, una pratica di resistenza attiva, da parte di chi vive in prima persona e sui propri corpi, l’inasprimento massiccio e continuo delle leggi e delle disposizioni di asilo. Leggi e disposizioni che malcelano una sempre più effettiva segregazione e disumanizzazione delle persone migranti.
Le condizioni nelle quali sono costrette a vivere tra le 50 e le 70 persone nel bunker sono già state ampiamente documentate e denunciate a più riprese, nella totale indifferenza delle istituzioni e dei responsabili diretti.
Ora, a distanza di un anno, con il ritorno del caldo estivo e il conseguente aggravamento delle condizioni di segregazione, la Croce Rossa impone ulteriori regole e restrizioni sulla libertà di movimento delle persone. Il tutto al solo scopo di continuare a pretendere «un approccio meno ostile» e «per il loro interesse».
L’unico approccio possibile è la chiusura immediata del bunker!
Perché gli «interessi» o i bisogni delle persone non possono essere stabiliti dall’arroganza colonialista e paternalista di istituzioni complici, artefici di politiche razziste e di pratiche xenofobe.
I sempre più frequenti gesti di rivolta e di resistenza contro queste strutture di segregazione (come la recente protesta nel centro di registrazione di Chiasso), dimostrano una volta di più la capacità di autodeterminazione e di ribellione di tutte quelle persone che un sistema di neoapartheid vorrebbe sepolte, invisibili e sottomesse.
Stiamo dalla parte di chi, con i suoi gesti, ci ricorda di restare umani.
Sosteniamo e solidarizziamo complici con le persone in sciopero della fame nel bunker di Camorino!
Sciopero come degna arma già adottata nelle carceri turche dalle/dai prigioniere/i curde/i e nei territori mapuche e ora intrapreso da compagne e compagni detenut* nel carcere dell’Aquila nel regime del 41 bis per opporsi alle vergognose condizioni detentive.
Ritroviamoci tutt* al presidio di solidarietà con le persone rinchiuse nel bunker di Camorino, stasera martedì 25 giugno dalle ore 19 a Camorino.
Libertà di movimento per ognun@!
CSOA il Molino
Riceviamo e diffondiamo il comunicato delle persone rinchiuse al bunker di Camorino:
Nuove leggi sconvolgenti e inaccettabili vengono introdotte ai rifugiati nel Canton Ticino, in Svizzera.
COMUNICATO DEI RIFUGIATI
Il Cantone e la Croce Rossa stanno per imporre ai rifugiati una nuova legge che li costringe a lasciare il campo contro la loro volontà alle 6:00 del mattino e tornare alle 21:00.
Noi rifugiati abbiamo deciso di respingere questo ordine del Cantone perché sappiamo che ci stanno spingendo verso il muro in modo che siamo costretti a fare qualcosa fuori dagli schemi aprendo la strada alla Croce Rossa e al Cantone di deportarci dal paese. Questo non è altro che una semplice politica sporca che viene giocata con noi, rifugiati civili, e minacciati che stanno affrontando una persecuzione a casa.
Ci hanno già messo in uno stato di depressione. È ignoto che cosa vuole fare di più la Croce Rossa con noi? Il pensiero che attraversa le nostre menti è che sarebbe meglio prendere le nostre vite da soli piuttosto che essere perseguitati in modo disumano a casa, dove il Cantone sembra che ci vogliano mandare via.
Trovano sempre un nuovo modo di molestare tutti qui creando ostacoli e leggi e problemi spiacevoli. Ci hanno minacciato di chiamare la polizia. Ci minacciano e non ci lasciano uscire, non ci trasferiscono mai negli appartamenti. Se le molestie sono un crimine, allora perché è consentito contro i rifugiati in Svizzera?
Siamo stanchi del comportamento dello staff. Tuttavia, non faremo nulla di immotivato per danneggiare noi stessi o gli altri in modo che la Croce Rossa trovi una ragione per essere più dura. Abbiamo deciso di resistere a questa ingiustizia. Non usciremo dal campo seguendo questo orario forzato e imposto, anche se chiamano la polizia. Non stiamo facendo nulla di illegale. Ci sederemo in sciopero della fame, ci rifiuteremo di mangiare e protesteremo contro questa illogica imposizione di leggi insensate sui rifugi e seguiremo tutte le procedure pacifiche per evitarlo.
Chiediamo a tutti voi di prendere posizione con noi contro l’atto disumano del Cantone e la Croce Rossa.
New shocking and unacceptable laws are being introduced to refugees in the Canton of Ticino, Switzerland.
REFUGEE RELEASE
The canton and the Red Cross are about to impose a new law on refugees that forces them to leave the camp against their will at 6:00 a.m. and return at 9:00 p.m. Continua a leggere→