Prato e Bagno a Ripoli (FI). A pattugliare le strade arrivano le “ronde democratiche”

Ronde a Prato

Ronde a Prato

Riceviamo e pubblichiamo:

Anche a Bagno a Ripoli, zona sud di Firenze, hanno fatto la loro comparsa le ronde “democratiche”. Si tratta in pratica di volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri impegnati nel controllo del territorio attraverso identificazioni, sequestri di merce, accompagnamenti in caserma….

Ovviamente tutto questo non è passato inosservato e alcuni hanno iniziato a fare domande e chiedere spiegazioni. In almeno quattro casi (ci sarebbero decine di testimoni e documentazione fotografica) si sarebbero già verificati veri e propri abusi, con persone prelevate contro la loro volontà e portate alla locale caserma dei Carabinieri.

E’ così emerso che ci sarebbe un accordo tra il Sindaco del PD Francesco Casini e il Responsabile del distaccamento di Grassina del nucleo di volontariato 181° Pegaso dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Firenze. Un accordo, tra l’altro, di cui sarebbe stato all’oscuro anche il Consiglio Comunale.

Un primo risultato, comunque, la mobilitazione dei contrari alle ronde l’ha ottenuto.
Da quando sono stati fatti i primi volantinaggi e comunicati stampa le ronde sono all’improvviso sparite.
A Prato invece le ronde non se ne sono mai andate. Dal 2009, infatti, pattuglie miste forze dell’ordine e militari (inizialmente parà, poi soldati del battaglione Nembo di Pistoia)
controllano il centro storico. Nei mesi scorsi però il Governo aveva tagliato questo “servizio”. Ovviamente però quando si tratta di repressione le risorse si trovano sempre, ed ecco che nei giorni scorsi sono ricomparse le tute mimetiche in centro storico.

Ex ufficiali dell’Uci (Unione ufficiali in congedo) che, come dichiarato dal comandante polizia municipale: “Hanno firmato una convenzione con noi e hanno il compito di osservare e informare”. “… per effettuare servizi di informazione e osservazione in centro storico”.

Come per Bagno a Ripoli, anche in questo caso tutto è stato fatto bypassando il Consiglio Comunale se è vero (come riportato da quotidiani locali) che a sollevare il caso è stato un consigliere che ha avvicinato il pattuglione per capire chi fossero.

Inutile dire, da Bagno a Ripoli fino a Prato, che siano gli immigrati i bersagli preferiti di tali controlli “democratici”.

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