Cie di Brindisi-Restinco: altri tentativi di suicidio, autolesionismo e incendi di rivolta

Riceviamo e pubblichiamo.

Anche in quest’ultima settimana di gennaio si sono verificati, purtroppo, alcuni tentativi di suicidio e autolesionismo al Cie di Brindisi. Sempre con lenzuola legate intorno al collo, lo scorso 27 gennaio due reclusi hanno minacciato di togliersi la vita per protesta alle dure condizioni che il Cie impone. Tra i due reclusi uno è minorenne, un giovane tunisino di 17 anni, il quale si è anche tagliato su più parti del corpo. L’altro anche lui tunisino è recluso da 8 mesi, dopo che i continui ricorsi con esito negativo per ottenere il permesso di soggiorno hanno protratto la sua permanenza nel centro. È chiaro che scelte come lesionare il proprio corpo o suicidarsi sono indotte dalla totale condizione di isolamento e la difficoltà a difendersi dagli abusi quotidiani. Come da prassi, il solito manipolo di guardie è entrato per fermare i due reclusi. Secondo le testimonianze di A, anche il direttore del centro ha assistito alla scena.

Il giorno dopo, lo stesso minorenne che ha tentato il suicidio ha riprovato ad autolesionarsi con una siringa sul collo e, successivamente, un materasso è andato a fuoco. Pare che il breve incendio di protesta si riconduca all’impedimento dell’intervento di soccorso dell’ambulanza, richiesto dagli stessi reclusi che avevano telefonato al 118 per il ragazzo. La direzione di Auxilium non ha fatto altro che far agire altre guardie dotate di manganelli che hanno perquisito le tre sezioni. Dopo qualche ora al ragazzo è stato promesso un trasferimento dal Cie a una comunità nei pressi di Bari. Promessa che poco dopo si è rivelata un bluff per espellerlo con volo di linea dall’aeroporto di Bari-Palese a quello di Tunisi-Cartagine. Le guardie lo hanno deportato legandolo con del nastro adesivo sul sedile, sia in auto da Restinco all’aeroporto che in aereo.

Su quanto è accaduto lo scorso sabato, qui sotto alcune testimonianze da alcuni dei reclusi, in cui spiegano come il ragazzo è stato inconsapevolmente condotto all’espulsione.

 

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