Torino – Ladisa Spa e le sorprese nel piatto delle persone recluse

fonte: Macerie

sorprese-nel-piatto L’altroieri sul sito della Ladisa è apparso un gustoso comunicato, che siamo sicuri vi interesserà. Ve lo riportiamo qui sotto per intero, originalità ortografiche comprese:

«Ladisa Spa ha presentato ai Carabinieri di Torino una denuncia contro ignoti segnalando un volantinaggio operato davanti alle scuole del capoluogo piemontese da parte di non meglio identificate persone il cui intento è quello di screditare l’azienda diffondendo notizie false circa i pasti preparati per il Cie di Torino.
A dimostrazione di una regìa unica vi è la circostanza che la stessa notizia è stata diffusa sui social, utilizzando profili fake o creati ad hoc con l’evidente scopo di creare solo allarmismi inutili soprattutto nei confronti di un’utenza sensibile quale è quella scolastica, sollecitando argomenti molto cari alla collettività quale quello dell’immigrazione.

Vista la gravità degli eposodi – che inspiegabilmente coincidono con l’affidamento di alcune commesse all’azienda nel territorio piemontese – la dirigenza di Ladisa ha deciso di denunciare l’accaduto ai Carabinieri manifestando ogni tipo di collaborazione alle autorità per ogni tipo di indagine (anche tecnica) al fine risalire agli autori di tale diffamazione aggravata responsabili anche di procurato allarme.
Ladisa Spa stigmatizza pertanto ogni volgare tentativo di strumentalizzazione da parte di gente spregiudicata mossa da finalità oscure per la tutela di interessi di parte, disposta a speculare persino sui bambini e sulle loro famiglie.
Ladisa Spa conferma la qualità dei propri servizi, la rigidità dei controlli interni, la sua mission a favore dei più deboli e una storia ultraquarantennale che ha consentito all’azienda di raggiungere una posizione di tutto rispetto nel mercato nazionale di riferimento.»

da Ladisaristorazione.it

Non l’avevate ancora capito? Chi lotta contro i Centri e denuncia, tra le altre cose, le condizioni nelle quali vengono tenuti a vivere i reclusi in realtà… lavora per la Camst, o per la Sodexo. La storia dei vermi, insomma, sarebbe tutto un complotto di chi si vorrebbe spartir la torta della ristorazione collettiva in città facendo fuori i concorrenti baresi: i Cie, quelli della Ladisa, neppure sanno che cosa siano. Amenità a parte, i Centri di identificazione ed espulsione la ditta pugliese li conosce bene, tanto da avere co-gestito a lungo quello di Bari-Palese. E anche allora i prigionieri si lamentavano delle condizioni di vita e del cibo che veniva rifilato loro: a questo proposito, e intanto che meditate sulla «mission a favore dei più deboli» della Ladisa, vi invitiamo a dare una occhiata a questo video girato al tempo proprio dai reclusi di quel Cie.
Torniamo ai fatti di Torino, però. Siamo riusciti a trovare una copia del volantino che è stato distribuito di fronte alle scuole e che li ha fatti andare su tutte le furie, e ve lo riproponiamo qua sotto. Il resto della storia ce lo possiamo immaginare: dopo il volantinaggio qualche genitore o qualche insegnante si sarà preoccupato, avrà telefonato alla sede della ditta per chiedere spiegazioni (e vi invitiamo a farlo anche a voi) e i responsabili, preoccupati per la presentabilità della loro faccia, sono corsi a piangere dai Carabinieri. Chissà, poi, se in caserma non abbiano incrociato quei due simpatici militari tiratardi che hanno conquistato la propria mezz’ora di celebrità perché, staccato dal turno al Cie, sono andati in giro ubriachi per Torino a minacciar tassisti alla ricerca di locali per scambisti. Un bell’incontro davvero sarebbe stato, e chissà che notazioni argute avrebbero potuto fare insieme a proposito delle rispettive mission.
A noi fare lo nostre, di notazioni, ma a proposito delle loro facce.

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