Roma – Sulla possibile riapertura della sezione maschile del CPR di Ponte Galeria

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Il 9 Aprile il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha annunciato la riconsegna della parte maschile del CPR di Ponte Galeria alla prefettura di Roma.

“L’intervento ha interessato la ristrutturazione edilizia ed impiantistica dei tre edifici, che costituiscono l’ala in questione e che, complessivamente, si sviluppano in pianta per una superficie coperta di circa 1900 mq. Il completamento dei lavori è stato reso possibile dopo una complessa serie di interventi di ristrutturazione degli ambienti che erano stati gravemente danneggiati, nel dicembre 2015, a seguito degli eventi tumultuosi, culminati in diversi incendi, appiccati dagli ospiti.”

Si parla  di 125 posti in più che, stando a quanto riportato dai giornali, dovrebbero essere utilizzati a partire da giugno, ma finora gli uomini catturati nel Lazio vengono ancora trasferiti in altri CPR.
Nuovi posti da aggiungersi agli altri sei centri già presenti sul territorio nazionale (Bari, Brindisi, Caltanissetta, Torino, Palazzo San Gervasio e Trapani) che complessivamente rinchiudono 778 persone.
Nel frattempo, sono in corso i lavori per attivarne altri quattro a Gradisca d’Isonzo (Gorizia), Milano, Macomer (Nuoro) e Modena. Potranno ospitare fino a 392 persone.

A colpi di decreti e forzature il governo verde-giallo prosegue la politica colonialista e xenofoba dei governi precedenti.

Mentre gli eccidi in mare si susseguono e gli episodi di razzismo anche a pochi chilometri da noi continuano a mietere vittime; mentre la repressione continua a rastrellare rinchiudendo compagni e compagne; mentre le compagne che lottano contro i regimi speciali sono in sciopero della fame dal 29 maggio, rimane la domanda: dove ci vogliamo posizionare? Siamo disposte a continuare a lottare?

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