UK – I/le Stansted 15 rispondono al verdetto di colpevolezza. Oggi iniziative solidali in 17 città

Traduzione da: End Deportations

L’11 dicembre si è svolta a Londra davanti al Ministero degli Interni una manifestazione di solidarietà con i/le 15 persone che a  Stansted nel marzo 2017 bloccarono un volo di deportazione di massa verso la Nigeria, il Ghana e la Sierra Leone. I/le 15 sono statx ritenutx colpevoli dalla giuria, in applicazione della legge antiterrorismo.

Qui di seguito la risposta del gruppo:

Il Ministero degli Interni avrebbe dovuto essere sul banco degli accusati, non noi: Stansted 15 risponde al verdetto di colpevolezza.

I/le manifestanti Stansted 15, che hanno impedito il decollo di un volo di deportazione lo scorso marzo, sono statx dichiaratx colpevoli oggi [10 dicembre 2019 N.d.T.] di aver violato le leggi sul terrorismo. Dopo 9 settimane, la giuria ha giudicato tuttx i/le 15 imputatx colpevoli di interruzione intenzionale dei servizi e messa in pericolo di un aeroporto, secondo quanto prescritto dall’ Aviation and Maritime Security Act del 1990 – un uso controverso della legge relativa al terrorismo.

I/le Stansted 15 sono accusatx dal governo di aver messo a rischio la sicurezza dell’aeroporto e dei passeggeri, un’accusa respinta da tutti gli/le imputatx. Il processo ha fatto seguito a un’azione pacifica che ha impedito a un volo di deportazione di massa di decollare nel marzo 2017. La sentenza avrà luogo il 4 febbraio.

Rispondendo al verdetto in un comunicato i/le 15 Stansted hanno dichiarato:

“Siamo colpevoli solo per essere intervenutx per prevenire i danni. Il vero crimine è la viltà del governo, gli inumani e poco legali voli di deportazione, l’uso senza precedenti della legge anti terrorismo per reprimere una protesta pacifica.

Dobbiamo sfidare questo scioccante uso di una legislazione draconiana e continuare a chiedere la fine immediata di questi voli charter di deportazione segreti e un’inchiesta indipendente pubblica sull’ “ambiente ostile” attuato dal governo [con l’espressione “hostile environment policy” si intendono le misure amministrative e legislative volte a rendere difficile la permanenza nel paese delle persone senza permessi di soggiorno N.d.T.].

Giustizia non sarà fatta fino a quando non saremo assoltx e il Ministro degli Interni sarà tenuto a rendere conto del pericolo in cui mette le persone ogni giorno. Mette in pericolo le persone quando fa irruzione all’alba nelle loro case, nei centri di detenzione e in questi voli brutali. Il sistema è fuori controllo. È scorretto, ingiusto e illegale e deve essere fermato”.

Melanie Strickland, un’imputata del gruppo, afferma:

“Essere giudicatx compevolx di un’accusa di terrorismo per una protesta pacifica è devastante per noi e profondamente inquietante per la democrazia in questo paese. È la brutale, segreta e illegale pratica delle deportazioni di massa che sta mettendo in pericolo le persone, nonché la loro politica dell’ “ambiente ostile” che sta danneggiando le persone vulnerabili delle nostre comunità. È il Ministero degli Interni che avrebbe dovuto state sul banco degli imputati, non noi”.

Un uomo che stava per essere deportato sul volo e che poco dopo è riuscito ad ottenere il diritto di rimanere in UK ha detto: “Il gruppo Stansted 15 è stato ritenuto colpevole di aver infranto la legge sul terrorismo. Sebbene la giuria fosse convinta che le loro azioni avessero violato questa legislazione, non c’è alcun dubbio che le 15 persone siano delle/degli eroi. Per me un crimine è quando si sta commettendo qualcosa di malvagio, vergognoso o semplicemente sbagliato – ed è chiaro che questo è quello che fanno al Ministero degli Interni – mentre gli/le Stansted 15 stavano solo cercando di impedire che un vero crimine fosse commesso.

Mentre gli/le Stansted 15 affrontano il loro purgatorio – in attesa delle sentenze nelle settimane successive – pregherò che vengano considerati innocenti. Senza le loro azioni non avrei assistito alla nascita di mia figlia e avrei dovuto affrontare l’assoluta ingiustizia di essere deportato da questo paese, pur avendo vinto l’appello adesso. Il mio messaggio per loro è di continuare a combattere. La loro causa è giusta, e la storia vi assolverà della colpa con cui il sistema vi ha segnato”.

Raj Chada, collega di Hodge Jones & Allen, che hanno rappresentato tuttx e 15 le/gli imputati/e ha dichiarato: “siamo profondamente delusi dai verdetti di oggi. A nostro avviso, è inconcepibile che i/le nostrx clienti siano statx accusatx in base alla legislazione antiterrorismo per quella che è stata una protesta giusta contro l’espulsione di richiedenti asilo. Hodge Jones & Allen in precedenza hanno già rappresentato 13 imputati/e che avevano protestato a Heathrow in circostanze simili ax 15 di Stansted, ma non furono accusatx con questa legislazione draconiana. Riteniamo che questo sia stato un abuso di potere da parte del Procuratore Generale e del CPS in quanto non avrebbero dovutx essere mai accusati di tali reati. Il fatto è che le azioni di questx manifestanti hanno comportato che due persone che sarebbero state deportate ingiustamente adesso stanno ancora nel Regno Unito.

Il giorno dopo il verdetto migliaia di persone si sono radunate in protesta davanti all’Home Office e in altri luoghi, e oggi 18 dicembre, in concomitanza con la giornata internazionale dei/delle migranti, si terranno iniziative di solidarietà con gli/le Stansted 15 in 17 città della Gran Bretagna e dell’Irlanda, tra le quali Belfast, Birmingham, Derry, Glasgow,  Liverpool, Londra e Manchester. Molte delle azioni sono organizzate da gruppi locali in coordinamento con End Deportation e Unis Resist Borders Controls.

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